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WE Expo: dalla parte delle donne

“WE-Women for Expo è un network di donne di tutto il mondo che si esprimono e agiscono insieme sui temi del nutrimento e della sostenibilità e lo fanno mettendo per la prima volta al centro di un’esposizione universale la cultura femminile”(dal sito ufficiale). Il progetto si presenta come l’occasione per le donne di raggiungere la massima visibilità possibile sfruttando la manifestazione, diventandone le protagoniste assolute. Sulla carta sembra davvero un’ottima opportunità, ma a prima vista alcuni elementi lasciano perplessi; per esempio il video ufficiale di presentazione:

Adeguandosi agli standard (di Expo), il video ha una grafica praticamente inesistente e si rivolge alle donne sottolineando il loro ruolo “di nutrire i figli e le figlie, i padri e le madri” e nel presentare la categoria si parla di “artiste e scrittrici”.

Con queste semplici frasi, gli autori sono riusciti ad un unire gli stereotipi delle diverse culture, dove per quella orientale e africana abbiamo la donna nel ruolo di casalinga e cuoca e in quella occidentale, dove le donne sono ritratte come adatte a lavori creativi, ma non alla dirigenza, all’informatica e ad altri ruoli principalmente associati a figure maschili. Andando avanti nel sito il progetto si suddivide in tre sezioni: WE International, dedicato ad una rete di donne rilevanti in tutto il mondo, la cui Presidentessa Onoraria è Emma Bonino, Il Romanzo nel mondo, un blog che raccoglie ricette provenienti da ogni parte del globo che hanno un significato importante per chi li posta e Concorsi per Imprenditrici, una rete dedicata all’imprenditoria femminile virtuosa.emma-bonino

Nonostante, quindi, un video di presentazione incerto, la struttura effettiva del progetto si basa su donne imprenditrici di ogni tipo. Associare la figura della donna al “nutrire” sembra scontato ma osservando come nelle diverse culture assuma un ruolo differente, si può capire l’importanza del tema: per le culture orientali e africane insegnare alle donne ad essere imprenditrici agricole può essere un’opportunità rara per raggiungere l’indipendenza economica senza dover rinunciare all’importante ruolo di madre ed educatrice.Foto-del-giorno6

Se i progetti portati avanti dalla sezione WE International saranno concreti, si potrebbe assistere ad un cambiamento che rispetti le tradizioni e le culture. Per l’occidente invece, potrebbe essere un’opportunità per riscoprire l’importanza della cultura alimentare e l’imprenditoria agricola superando vecchi stereotipi, come si evince dal primo e secondo premio dei Concorsi per imprenditrici. Scavando nella rete la piacevole scoperta è l’estensione delle attività e i progetti a cui WE EXPO lavora e supporta a livello interazionale e nazionale, che, tuttavia, non risaltano immediatamente dal sito ufficiale (purtroppo) progettato in italiano e malamente tradotto in inglese. Fortunatamente seguendo gli account ufficiali sui social, per esempio twitter, l’estensione e l’importanza del progetto sono evidenti.

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Caterina Lumia

Nasco nel 1990 da un mix di nord e sud Italia, dai quali eredito ironia e testardaggine in egual misura. Cresco in un paese ligure che profuma di mare ma la mia parte milanese ha avuto il sopravvento e quindi eccomi qui! Ho iniziato il mio percorso studiando economia e sono finita a essere in procinto di laurearmi in psicologia. Cerco sempre nuove sfide e con Pequod è stato amore a prima vista: i miei articoli parlano principalmente delle mie passioni, l’arte e il cervello. Da grande sostenitrice del patrimonio Italiano, sono fiera di essere nata in quello che era un Bel Paese ma la mia inquietudine mi porta al bisogno di conoscere di più e in futuro, per rispondere alle mie domande chissà dove finirò!

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