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TEEM, la semina dell’asfalto darà i suoi frutti? – Gli espropri: la VERA procedura d’urgenza, il foraggio per il bestiame che non basta più.

Una Chiesetta secolare, abbandonata dal tempo in un fazzoletto di terra, che con rassegnazione osserva malinconica il contrappasso storico ed ambientale, dove ettari ed ettari di campagna lombarda cedono il passo a nuovi concetti d’impiantistica stradale, a moderne arterie di una società sempre più bisognosa di essere connessa nel minor tempo possibile.

La fotografia del cambiamento è già stata scattata nei precedenti articoli, ma gli attori principali, le Aziende Agricole del “conteso” territorio, come hanno vissuto l’epocale cambiamento?

Dai e nei secoli passati ad oggi, mai nessun evento aveva così rivoluzionato gli equilibri di questa parte di pianura padana. A ciò le Cascine come hanno reagito agli espropri subiti ? Quali sono stati gli strumenti giuridici adottati dalla società costruttrice?

Va da subito specificato che la norma che regola l’Istituto dell’Esproprio è il DPR 327/2001,  fonte giuridica, questa, che disciplina e cerca di contrapporre attraverso la logica dell’equità, i diversi interessi in gioco, tra espropriato ed espropriante, nella nostra specifica storia tra le Aziende Agricole e la società Teem. Infatti l’articolo 20 al comma I  prevede forme di tutela in senno al soggetto che subisce l’esproprio, al punto che vincola il costruttore ad offrire una somma così detta “preventiva”, lasciando agli espropriati il diritto entro i successivi 30 giorni, di presentare osservazioni scritte e documenti utili alla loro causa.  Accordando inoltre, un lasso di tempo  utile alle Aziende per poter presentare, una quantificazione di ciò che gli viene espropriato.

Tuttavia, visto, spiegato e sincerati dagli strumenti di tutela previsti, per chi  si vede espropriata una proprietà, è necessario capire, invece, perché come questo non sia stato applicato e non si sia potuto utilizzare  per le Aziende agricole indicate nell’iter promosso da TEEM. Nulla di illegale, per carità, ma tracotante, forse.

Nella stessa legge analizzata poc’anzi, è prevista una seconda strada sicuramente più celere ed approssimativa, meno attenta alle esigenze di chi subisce l’esproprio, perpetrata attraverso la totale mancanza di dialogo, la quale conferisce all’espropriante un potere immediato sul bene rivendicato. Quest’ultima procedura regolata dall’art. 22 bis prevede che, qualora l’avvio dei lavori rivesta carattere di particolare urgenza, tale da non consentire, in relazione alla particolare natura delle opere, l’applicazione delle disposizioni di tutela viste prima, il procedimento può essere avviato senza particolari indagini e formalità, producendo un decreto motivato che determina in via provvisoria l’indennità di espropriazione e che dispone anche l’occupazione anticipata dei beni immobili necessari. Questo è quello che qui è avvenuto, i terreni sono stati presi attraverso la procedure d’urgenza, ed i lavori sono iniziati postergando le quantificazioni da attribuire ai proprietari dei terreni, ciò vero è, al punto che, persino il Consiglio Regionale di Lombardia, attraverso la seduta del 19 Giugno 2013, invitava la giunta regionale, a sollecitare la società Tangenziale Esterna SpA a monitorare le occupazioni temporanee, verificandone l’effettiva necessità e la restituzione delle aree al termine delle necessità dell’opera secondo le normative vigente. Oltreché, ed ancora più importante,  intervenire affinché si potesse giungere alla definizione e sottoscrizione di un protocollo d’intesa, volto a permettere ai proprietari e conduttori dei fondi agricoli di programmare il loro futuro imprenditoriale, scongiurando così di determinare anche sul piano psicologico gravi problemi personali e famigliari.regione

L’iniziativa regionale, tuttavia ha registrato un parziale buon risultato, il 7 Agosto 2014 è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra  le parti, dedicato alle modalità e criteri di esproprio, nonché alla definizione delle indennità delle aree agricole necessarie per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano.BioEcoGeo_tangenziale-tem

Ora, oggi, le Aziende Agricole, dovrebbero essere arrivate, dopo un lunghissimo iter, alle battute conclusive per la monetizzazione, o almeno cosi  auspichiamo.

Ma mutuando le parole di una signora sentita, proprietaria da decenni  di una di queste aziende, “resta il magone per quello che era”, insieme però ad un pensiero, sul vero significato della parola “urgenza”, se questa parola è più contestualizzabile alla costruzione di una strada, o se diversamente alla mancanza del foraggio alimento principe delle bestie allevate, perché non c’è più la terra necessaria a coltivarlo?


Mirko Pizzocri

Ho 32 anni e arrivo dall’estrema provincia di Milano, insomma dalla campagna alla city, per necessità, lavoro e studio, ma forse un pochino anche per piacere. Sono laureato in Giurisprudenza, e manco a dirlo da grande vorrei fare l’avvocato. Intanto mi diletto e diverto tra sport praticati, lettura e viaggi. Ultimamente, frequentando la ciurma di Pequod, ho anche preso gusto a scrivere...

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