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Apprezzare la politica girando l’Europa

Il giorno 4 Maggio, dopo l’approvazione da parte della Camera, in Italia è stato ufficialmente ratificato il decreto Italicum, la riforma della legge elettorale che mira a trasformare il nostro sistema voti in modo da garantire una più ampia maggioranza in Parlamento al partito che dovesse raggiungere il 40% dei consensi nelle elezioni che verranno in futuro. La legge, che entrerà in vigore dal primo luglio 2016, ha scontentato molti, sia all’interno dello stesso parlamento, sia tra i cittadini. D’altro canto, le scelte legislative e la politica italiana più in generale hanno deluso molti in questi ultimi anni, specialmente i più giovani.

Ma se si ama la politica, che alternative ci sono a questa delusione continua? Per Michele Bezzi, laureato in Turismo all’Università degli studi di Bergamo, la risposta è stata guardare alla politica estera. In particolare, Michele ha avuto modo di ammirare da vicino e comprendere meglio il sistema elettorale estone, come osservatore alle elezioni per conto dell’associazione Aegee in collaborazione con l’Ocse.(sito del progetto http://www.projects.aegee.org/eop/)

«Ho trovato questa open call tra i vari eventi e progetti di Aegee. Mi è sempre piaciuta la politica, anche se quella degli ultimi anni in Italia mi ha molto deluso. Tuttavia, grazie ad Aegee si riesce ad espandere il proprio interesse a livello europeo e allo stesso tempo si conoscono meglio una cultura e un sistema elettorale a noi sconosciuti, come quelli dell’Estonia.»

Per poter partecipare al progetto è necessaria una certificazione rilasciata dall’Ocse, che è possibile ottenere solo dopo aver superato un test sul sito dell’Odihr (Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani), test che valuta le conoscenze relative al ruolo di osservatore dei candidati.
L’associazione Aegee organizza, nei quattro giorni che precedono le elezioni, degli incontri mirati, briefing volti a spiegare a tutti gli osservatori come si svolgeranno le giornate di elezioni e quali saranno i loro compiti specifici come osservatori. In questi quattro giorni di preparazione, ci sono numerosi incontri e conferenze, durante le quali gli osservatori si relazionano con il comitato elettorale, con associazioni a-politiche ed a-partitiche che spiegano loro il funzionamento del sistema politico estone, ed anche con alcuni rappresentanti dello stato, i quali, oltre ad accogliere in maniera formale gli osservatori, pongono ancora una volta attenzione sulle modalità del sistema politico ed elettorale estone.
Grande importanza viene data al sistema di voto online e via telefono. L’Estonia è, infatti, il primo paese al mondo che utilizza con successo queste modalità di voto.
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Nel ruolo di osservatore, Michele ha avuto, in particolare, il compito di controllare il processo di apertura del seggio, il processo di votazione con la chiusura dei sigilli e la trascrizione di ogni annotazione relativa ai votanti, e il processo di chiusura del seggio, con conteggio delle schede elettorali e trasporto delle stesse schede alla sede centrale per il conteggio finale.
Ovviamente il tutto non senza qualche difficoltà: «Questo lavoro è completamente differente da quello dello scrutatore in Italia, ad esempio. Sono molti di più i seggi da controllare in qualità di singolo osservatore, bisogna fare moltissima attenzione, il processo deve essere chiaro e limpido, e dobbiamo seguire alla lettera le direttive dateci dall’Ocse.»

Le difficoltà sorgono, oltre che dalla grande responsabilità alla quale si è sottoposti, anche dalle difficoltà linguistiche, proprie e della popolazione locale, oltre che dai tecnicismi del voto online.
Sempre Michele ci racconta:«Il seggio in cui operavo si trova a 70km dalla capitale, ero in un paesino di 800 persone, e nessuna di loro parlava inglese, o comunque avevano difficoltà a comprenderlo velocemente. È stato difficile spiegare loro chi fossimo, cosa stessimo facendo lì e quale fosse il nostro compito. Fortunatamente, non abbiamo avuto troppi problemi con il voto online e via telefono; essendo dislocati in piccoli seggi, ne abbiamo ricevuti solo due su due seggi e non c’è stato bisogno dell’intervento dei tecnici informatici qualora qualcosa fosse andato storto!»

Una grande mano agli osservatori è stata data senza dubbio dall’antenna locale di Aegee, la quale ha organizzato diverse serate in compagnia per permettere loro di conoscersi meglio e far crescere il legame interno al gruppo, insieme a visite guidate extra progetto, importanti per far conoscere meglio agli osservatori la cultura e i costumi del popolo estone.
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Per Michele questa è stata senza dubbio una bellissima esperienza, da lui stesso consigliata poiché da molte opportunità di crescita per chi vuole seguire una carriera diplomatica o, comunque, a proposito di questioni politiche europee. Inoltre, è un’esperienza molto utile anche per chi vuole semplicemente conoscere meglio gli usi e i costumi di un altro stato europeo, di un’altra cultura, insieme ai suoi meccanismi politici. L’Estonia, infatti, per gli standard europei è un paese molto avanzato sotto questo ultimo aspetto, nonostante a livello sociale ci siano gravi problemi di attrito tra la popolazione estone e quella di origine russa: sono molti i casi di città in cui non vi è dialogo tra le due componenti della società. Tuttavia ci sono anche delle eccezioni, come la città di Paldiski, dove la convivenza è ottima.

Può essere questa anche un’esperienza fondamentale per riavvicinarsi alla politica: avere a che fare con un sistema elettorale così limpido e trasparente, avere la possibilità di incontrare le istituzioni e i corpi più importanti del gioco politico, confrontarsi con queste ultimi e con associazioni a-politiche il cui scopo è quello di mettere in guardia gli elettori dalle false promesse dei candidati alle elezioni, tutto ciò può riportare, soprattutto nei giovani, la speranza e la voglia di credere ancora nella politica e nel suo ruolo all’interno della nostra società.

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Giorgio Di Leo

Classe 1992, nato e cresciuto (ahimè!) nella provincia di Milano. Fin da piccino stravedo per i racconti della buona notte di papà, ora passo ore ed ore a leggere ed ascoltare quelli di Federico Buffa. Studente ad un passo dalla laurea in Scienze Politiche, vivo nella speranza di poter essere io, un giorno, a scrivere e raccontare storie per voi altri.

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