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Cornoltis, Lady Diana e la Corea

I Cornoltis sono un gruppo musicale ma anche un po’ una famiglia, come i Ramones, però collocati nella provincia di Bergamo. Pishello Cornoltis (Mario Apicella), Helena Cornoltis (Paolo Bertuletti), Collaudo Cornoltis (Alessandro Piazzalunga) e Bigiotteria Cornoltis (Fabio Calzi) si sono raccontati e aperti in modo confidenziale esclusivamente per i lettori di Pequod. Siamo riusciti a scoprire la vera anima di questi musicisti nonché tutte le verità sulla storia della band e i loro segreti più intimi.

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Il gruppo nasce a “fine 2007/fine 2008” per via di un paio di lutti: quello dei Cheers, un gruppo musicale in cui suonavano Pishello, Helena e Collaudo e quello della morte della povera anima della first lady d’Inghilterra; il gruppo nasce proprio per «elaborare il lutto della morte di Lady Diana (o meglio il decennale) e per celebrare, con sei anni di ritardo, l’ascensione della Corea nell’olimpo calcistico».

Dopo la fine dei Cheers, Helena e Pishello sentivano di avere «ancora qualcosa da dire, da fare, da baciare e lettera e testamento» e per questo motivo decisero di continuare a suonare.

A Helena e Pishello (rispettivamente basso e chitarra della band – nonché le angeliche voci cantanti) si aggiunsero Collaudo e Bigiotteria. Il primo, batterista e corista, entrò a far parte del gruppo «tramite concorso statale, con tre prove scritte e una orale»; mentre Bigiotteria, il virtuoso chitarrista, grazie a raccomandazioni.

Questo punk-rock dal sapore orobico e dalla vena satirica, alle volte demenziale, dai testi che vanno «da adolescenziali a tardo adolescenziali», ha fatto sì che il gruppo si caratterizzasse trovando sin da subito la propria originalità (rimanendo un po’ sull’onda dei defunti Cheers) anche se in realtà, come mi confessa Helena: «Questa cosa che facciamo è l’unica che sappiamo fare».

Oggi, al culmine del successo, si ritengono soddisfatti di come stia procedendo l’attività del gruppo: «Abbiamo in programma tanti concerti e tutti in posti molto belli: insomma, il massimo che puoi ottenere». Il motivo di questo successo, come mi suggerisce Pishello, è che «i Cornoltis hanno ormai saturato il mercato musicale bergamasco; ci conoscono tutti e ci chiamano (anche sul telefono). Così è venuto a crearsi questo collegamento festa=Cornoltis».

Gli ostacoli che deve affrontare la band riguardano il genere di musica proposto; ribadisce Helena: «Questa cosa che facciamo è l’unica che sappiamo fare e i testi delle canzoni limitano i contesti in cui la band può suonare: in certi posti non puoi dire certe cose, però noi le diciamo lo stesso».

 Molti sono gli obbiettivi futuri di questi talentuosi musicisti: innanzitutto c’è quello di «prendere l’autostrada per andare a fare un concerto»; poi di continuare a pubblicare «singoli fruibili (e friabili) gratuitamente» da tutti i fans e di «pianificare un’invasione di Ranica (comune in provincia di Bergamo, ndr), annetterla al Granducato di Pontida e organizzare un rave party nel Granducato».

Abbiamo chiesto ai Cornoltis un saluto ai nostri lettori: «Ricordatevi che l’importante è il buonsenso, divertitevi ma con moderazione».

 

 

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Sara Alberti

Nata sulle colline bergamasche nel 1989, percuoto dall’età di otto anni, quando ho iniziato a studiare batteria e percussioni da orchestra nel Corpo Musicale Pietro Pelliccioli di Ranica (W la banda!). Dopo essermi barcamenata tra le varie arti, la Musica ha avuto la meglio e mi è valsa una laurea in Musicologia. Profondamente affascinata dal vecchio e dall’antico, continuo a danzare e suonare nella Compagnia per la ricerca e le tradizioni popolari “Gli Zanni” e per il mio grande amore balcanico Caravan Orkestar. Su questa nave di pirati sono la responsabile della sezione Nuove Premesse, della cambusa e della rubrica musicale.

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