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3,2,1…IGNITION! I razzi-sonda di Skyward Experimental Rocketry

Spingersi oltre l’estremo? Quo neque aquilae audent, risponderebbe uno Skywarder.

Dalla branca più operativa e appassionata del Politecnico di Milano nasce nel 2012 Skyward Experimental Rocketry, associazione attiva in seno al Politecnico, nata con l’ambizioso proposito di realizzare razzi-sonda sperimentali di piccola e media taglia. Un progetto in fieri di notevole complessità che si implementa grazie al lavoro di un team i cui membri provengono dai più disparati settori dell’ingegneria. É proprio il contesto composito l’anima su cui si fonda la buona riuscita del grandioso progetto e ciò che lo rende un’incredibile occasione di crescita per ciascuno dei suoi componenti.

Scopo ultimo quello di lanciare nell’atmosfera un razzo-sonda supersonico bi-stadio, raggiungendo una quota minima di 30.000 metri d’altezza, stabilendo così uno storico primato in ambito studentesco. I sogni nel cassetto sarebbero anche più ambiziosi, ma per ora è meglio procedere per gradi.

lancio R I-X CT
Lancio di Rocksanne I-X

Pequod ha fatto un giro nel centro operativo di Skyward con l’attuale Presidente, Christian Di Lazzaro. Una stimolante chiacchierata ci ha permesso di conoscere più da vicino come questi ragazzi vivono con predilezione ed entusiasmo la missione.

Il Rocksanne Program è suddiviso in tre parti principali, ognuna delle quali propedeutica al buon esito della fase successiva. Il continuo perfezionamento delle tecnologie e l’analisi dei dati recuperati dai lanci precedenti rendono possibile un continuo approfondimento delle conoscenze da parte del team. Attraverso esperimenti scientifici, gallerie del vento, workshops, simulazioni computazionali e molto altro ancora, si arriva ad assemblare un missile sperimentale ad alte prestazioni interamente progettato e costruito dagli studenti. Questo fa del Politecnico l’unica realtà italiana con un progetto organico e strutturato di questo genere.

L'ogiva di Rocksanne I-X con il paracadute
L’ogiva di Rocksanne I-X con il paracadute

Dopo lo straordinario successo di Rocksanne I-X, il problema che preme maggiormente risolvere è quello di riuscire a trovare un’area test utile a collaudare i sottosistemi di Rocksanne II- X: « Sulla carta puoi anche costruire il missile perfetto ma poi la realtà è diversa» mi spiega Christian.

Una delle novità di Rocksanne II-X sarà il motore ibrido, per il quale il Presidente ha rivestito il ruolo di Project Manager. Nell’Hybrid Rocket Engine, infatti, l’ossidante liquido e il combustibile solido sono tenuti separati. Tramite la regolazione di una valvola i due elementi possono entrare in contatto, questo permette una migliore affidabilità ed un maggior controllo. Le suggestioni non finiscono qua. Il Cyrano Program mira alla costruzione di un drone che permetterà il lancio del razzo ad alta quota, dove l’aria è più rarefatta, garantendo una massimizzazione del risultato. Rimane molto articolato calcolare però i problemi di portanza del velivolo, cosa che rende ancor più necessaria un’area test al fine di acquisire le nozioni necessarie a mettere a punto il progetto.

Cyrano program
Modello per Cyrano Program

Un assiduo lavoro di ricerca e autoapprendimento in cui occorre tenere in considerazione tanti aspetti diversi: dal motore all’aerodinamica, dai materiali al sistema di recupero, dall’elettronica alla meccanica; i Dipartimenti si coadiuvano vicendevolmente e lavorano in sincronia, l’uno risolvendo le sollecitazioni e le occorrenze dei compagni.

Il panorama dei rockets in Europa è vario e molto animato. A questo si può aggiungere che i colleghi stranieri spesso hanno il beneficio di poter contare su ragguardevoli mezzi finanziari che permettono un più largo spettro di opportunità. Un esempio fra tutti: gli olandesi del DARE. Nel 2015 si sono promosse anche le basi per una competizione interazionale tra le diverse università. Le varie squadre, a tal proposito, sono state impegnate fino a poche settimane fa a determinare, tramite Skype, un complesso e particolareggiato regolamento che si tramuterà in sfida nel 2017.

Non resta che sostenere Skyward e magari fare un giro a trovarli, per sentirci anche noi lassù, dove non osano le aquile.

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Daniele Donati

Classe 1989, introverso e osservatore. Mi piace rischiare la sorte, non programmare le emozioni. Gli appunti su fogli volanti lasciati chissà dove mi complicano, più che aiutare. Appassionato di pittura e ritrattistica, dopo il Liceo Artistico mi laureo in Scienze dei Beni Culturali. L’arte e la materia, ciò che più mi affascina. Conquistato dalle ambizioni dell’equipaggio di Pequod, proverò a dare il mio contributo per fornire ai lettori quel timone che Pequod vuole essere tra i cavalloni dell’informazione.

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