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Cinque perle della costa israeliana

Quando si parla di “viaggi natalizi”, le prime mete che vengono in mente sono maestosi paesaggi innevati, villaggi di montagna illuminati, confortevoli chalet riscaldati da un bel caminetto scoppiettante. Tuttavia, a ben pensarci, il primo vero viaggio natalizio è avvenuto in una zona che di innevato ha ben poco: Israele. E’ in Palestina infatti che, in base alla tradizione cristiana, Maria e Giuseppe hanno intrapreso il loro viaggio da Nazareth a Betlemme, la città dove è nato Gesù.
Oggi, per percorrere la stessa strada descritta nei Vangeli occorre passare attraverso diversi checkpoint israeliani, dato che l’intera area della Cisgiordania è contesa tra Israele e lo Stato Palestinese. Non meno affascinante è l’itinerario che percorre la costa israeliana; praticabile in pochi giorni, il “viaggio natalizio” di Pequod tocca 5 tappe imperdibili nello stato d’Israele: dalla vivace Tel Aviv fino alle meravigliose grotte di Rosh Hanikra, al confine con il Libano.

1. Tel Aviv
Tel Aviv è una tappa obbligata di ogni viaggio in Israele che si rispetti, in parte perché la maggior parte dei voli internazionali arriva all’aeroporto di Ben Gurion, a soli 25 km dalla città, ma soprattutto perché è un centro culturale d’eccellenza, perfetto miscuglio tra tradizione e modernità. Imperdibile è una passeggiata lungo Rotschild Boulevard per ammirare i numerosi edifici Bauhaus edificati dai primi sionisti negli anni ‘20, che hanno portato Tel Aviv ad essere dichiarata Patrimonio Unesco nel 2003 e le hanno valso l’appellativo di “città bianca”. Se siete affamati di storia antica, invece, potete recarvi a Giaffa, la città vecchia posta su un piccolo promontorio a sud del centro, che secondo la leggenda è stata fondata dal figlio di Noè, Jafet, al termine del diluvio universale. Importante porto egizio del Mediterraneo, con i suoi vicoli tortuosi e la sua storia millenaria risalente al 7000 a.C., Giaffa è un piccolo gioiello di grande fascino. Se aspirate a qualcosa di decisamente più moderno, però, non rimarrete delusi. Tel Aviv viene infatti anche paragonata a Miami per le sue lunghe spiagge attorniate dai grattacieli, come ad esempio Frishman Beach, costellata da caffè e locali alla moda. Se invece questi ultimi non fanno per voi e cercate un posto più alla buona per mangiare un boccone, Carmel Market, il più grande mercato della città, è il posto giusto. Tra le sue bancarelle si possono comprare le più disparate e deliziose specialità gastronomiche locali, tra cui falafel, pane artigianale, olive e spezie esotiche. Per chiudere in bellezza, non si può non citare la vita notturna di Tel Aviv, anche chiamata “la città che non dorme mai”, famosa per essere vivace e gay-friendly.

Tel Aviv, lungomare [foto di Lucia Ghezzi]

2. Cesarea
Proseguendo lungo la costa verso Nord, a 60 km. da Tel Aviv ci si imbatte nella nostra seconda tappa, Cesarea, una delle città più grandi dell’antichità. Il Parco Nazionale di Cesarea è uno dei siti archeologici più imponenti e famosi di Israele e vi si trovano resti architettonici risalenti a diversi periodi, dal III secolo a.C. fino al XII. Le gemme del Parco sono l’immenso anfiteatro romano che si innalza di fronte al mare e le imponenti fortificazioni della città al tempo dei Crociati.

Cesarea, rovine del teatro romano [foto di Berthold Werner]

3. Haifa
Sebbene sia il principale centro industriale del Paese, nonché sede delle avanzate aziende high-tech israeliane, Haifa è ben lontana dall’immagine tipica di una città industriale – grigia, inquinata e poco attraente. Al contrario, sorge su di un’ampia e soleggiata baia alle pendici del Monte Carmelo, da cui si godono stupendi panorami, ed è caratterizzata da splendidi giardini. I più celebri e spettacolari sono i giardini sospesi Bahai, costruiti su 18 terrazze lungo la china del monte, che culminano con il tempio del Bab, principale luogo di culto della fede Bahai, una religione abramitica monoteistica nata in Iran durante la metà del XIX secolo. Più del 10% della popolazione di Haifa, inoltre, è composta da arabo-israeliani, aspetto evidente nel pittoresco quartiere arabo di Wadi Nisnas, che vale una visita per le sue case caratteristiche, le sue stradine tortuose e il profumo di spezie misto a quello del delizioso pane arabo appena sfornato.

Haifa, giardini sospesi di Bahai [foto di Marcus Ronen]

4. Akko
Da Haifa si può proseguire 25 km a Nord per raggiungere Akko (o Acri), una cittadina in pietra fortificata unanimemente considerata tra le più belle e ricche di atmosfera del Paese. Crocevia di civiltà e culture, ad Akko si può ammirare la Moschea ottomana El-Jazzar, centro spirituale per la comunità musulmana in Israele, dagli interni imponenti e magnificenti. Il fiore all’occhiello della città vecchia, però, è indubbiamente la Città Crociata Sotterranea, opera dei Cavalieri Templari nel 1300, che si estende sotto la città ed è collegata da un tunnel di 350 metri dalla fortezza al porto. Le maestose sale sotterranee, costellate da imponenti archi e colonne, vi lasceranno senza parole. Dopo la visita, se siete dei buongustai non vi potete perdere l’hummus di “Hummus Said”, un ristorante molto spartano dove però potrete gustare l’hummus più buono che avete mai assaggiato. Non lasciatevi spaventare dalla lunga coda che arriva in strada, né dall’idea di dover mangiare allo stesso tavolo con degli sconosciuti: ne varrà la pena!

Sala dei Cavalieri nella Città Crociata Sotterranea di Akko [foto di Ian e Wendy Sewell – GNU Free Documentation License]

5. Rosh Hanikra
Raggiungendo l’estremità nord-occidentale del Paese fino al confine con il Libano arriveremo all’ultima tappa del nostro itinerario: le scogliere di Rosh Hanikra. Le scogliere, di colore bianco e a picco sul mare, sono di per sé una bellezza, ma la vera attrazione sono le grotte marine createsi alla loro base per effetto dell’erosione delle onde. Le diverse gradazioni dell’acqua e i forti contrasti tra luci e ombre all’interno, che si possono ammirare percorrendo degli stretti tunnel scavati nella roccia, garantiscono un’esperienza unica. Le grotte sono raggiungibili esclusivamente in barca o con la funivia che dalla scogliera scende per circa 650 metri, rendendo la visita ancora più emozionante.

Grotte di Rosh Hanikra [foto di Chmee2 – GNU Free Documentation License]
In copertina: La vecchia città di Giaffa, Tel Aviv [foto di Noam Armonn].

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Lucia Ghezzi

Classe ’89, nata in un paesino di una valle bergamasca, fin da piccola sento il bisogno di attraversare i confini, percependoli allo stesso tempo come limite e sfida. Nel corso di 5 anni di liceo linguistico sviluppo una curiosa ossessione verso i Paesi dal passato/presente comunista, cercando di capire cosa fosse andato storto. Questo e la mia costante spinta verso “l’altro” mi portano prima a studiare cinese all’Università Ca’ Foscari a Venezia e poi direttamente in Cina, a Pechino e Shanghai. Qui passerò in tutto due anni intensi e appassionanti, fatti di lunghi viaggi in treni sovraffollati, chiacchierate con i taxisti, smog proibitivo e impieghi bizzarri. Tornata in patria per lavoro, Pequod è per me l’occasione di continuare a raccontare e a vivere la Cina e trovare nuovi confini da attraversare. Sono attualmente responsabile della sezione di Attualità, ma scrivo anche per Internazionale.

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