Skip to main content

Itinerari ciclabili lombardi: da Paullo a Rossate, tra arte e leggende

Ci sono mattine in cui ti svegli sperando nel bel tempo, nella sua clemenza. Apri la finestra e puntuale come la nuvola fantozziana, il grigiore ti avvolge. Per lo meno non piove: posso partire.
Prendo la bici e dopo un breve controllo monto in sella. Destinazione? Beh, seguitemi, in questo pezzo faremo insieme un percorso (ciclabile) nella storia, tra arte e cultura; vi porterò nel cuore della pianura padana tra patrimoni artistici meravigliosi incastonati nella campagna lombarda, che aspettano solo di essere scoperti, visitati, contemplati.
Parto da Paullo, piccolo paese in provincia di Milano, e dopo una pedalata di poco meno di 5 km arrivo nel comune di Merlino, già nel lodigiano; ad accogliermi subito all’ingresso, il Santuario di San Giovanni Battista al Calandrone.
Unico santuario di culto non mariano presente in Lombardia, riporta alla mente il Calandrone, corso d’acqua ormai scomparso che delimitava il sito religioso. Avvicinandomi, noto alla sinistra della chiesa una vasca di un marmo ormai divelto e distrutto dall’incuria dell’uomo o, secondo la storia, da un segno divino (credete come volete). Sopra campeggia una targa che ci rende edotti di quanto accaduto: si narra di un cacciatore che, disperato per la grave situazione di salute del suo cane, provò ad immergerlo nella vasca ritenuta guaritrice. La vasca si ruppe quale monito sull’errata quanto blasfema equiparazione tra un cristiano e un cane.
Il santuario è chiuso, non potrò vedere l’importante affresco quattrocentesco nell’abside, sopra l’altare. Decido di rimontare in sella lasciandomi alle spalle un santuario antichissimo, probabilmente più dello stesso comune di Merlino, probabilmente quell’ “Oratorio” cui fa riferimento la pergamena conservata nell’Archivio Vescovile di Lodi, a proposito del restauro che portò alla luce un pozzo, una lapide e un sepolcro.
Penso a quanti pellegrini si saranno immersi in quella vasca in cerca di una speranza o di una benedizione. Riprendo a pedalare con più vigore, il cielo è sempre più plumbeo e io ho ancora un po’ di luoghi da visitare e raccontare.

Ancora una buona mezz’ora sulla ciclabile, tra ettari di campi in pieno risveglio di primavera e silenziosi cascinali, e imbocco una stradina che mi porta a Lavagna, frazione del comune di Comazzo (LO). Cerco in modo intuitivo e sommario la chiesa di San Biagio di Rossate, ritornata al suo splendore dopo il recente restauro, che dal 2016 l’ha salvata dal triste destino di deposito per trattori. Chiedo informazioni a una signora del posto, che mi dà indicazioni sicure. Svolto su una stradina secondaria lasciando alla mia destra una chiesa parrocchiale, dalla quale parte una strada rurale; costeggio un percorso d’acqua celato da una verdissima vegetazione e dopo qualche centinaia di metri mi ritrovo in una piazza, dove si fronteggiano, in contrasto, una cascina diroccata e abbandonata ed un impianto di sorveglianza di nuova installazione.

 

Pequod_ciclabili_lombardia

Tra nuove panchine e ruderi, alla mia sinistra vedo l’Oratorio di San Biagio in Rossate. Una splendida chiesa, costruita a cavallo dei secoli XV-XVI, con una planimetria a base quadrata, con abside e sacrestia a pianta quadrata e due cappelle laterali a sezione poligonale. Lo spazio si organizza sul modello dell’ottagono sorretto da un cubo, da cui l’attribuzione al Bramante. Insomma un piccolo gioiello, testimone della grandezza artistica del Cinquecento, di cui si deve parlare affinché i riflettori non si spengano e i lavori di restauro, ormai quasi conclusi, proseguano senza intoppi.
Entusiasta, ammaliato, già innamorato scatto alcune foto, dimenticandomi del cielo grigio di qualche ora fa. Solo l’inizio di una forte pioggia mi ricorda che devo tornare a casa. Peccato, avevo ancora qualcosa da farvi vedere, ad esempio castelli secolari non troppo lontani da lì… Continua

chiesa di San Biagio di Rossate, featured, Lodi, Paullo, piste ciclabili, santuario di San Giovanni Battista al Calandrone


Mirko Pizzocri

Ho 32 anni e arrivo dall’estrema provincia di Milano, insomma dalla campagna alla city, per necessità, lavoro e studio, ma forse un pochino anche per piacere. Sono laureato in Giurisprudenza, e manco a dirlo da grande vorrei fare l’avvocato. Intanto mi diletto e diverto tra sport praticati, lettura e viaggi. Ultimamente, frequentando la ciurma di Pequod, ho anche preso gusto a scrivere...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.