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Pau Boys, la scalata verso il successo.

Tutto ha inizio nel 2014: due semplici ragazzi, Andrea e Francesco, fan sfegatati di Laura Pausini, decidono di mettersi al servizio di un’associazione chiamata White Mathilda che opera contro la violenza di genere. Si fanno chiamare Pau Boys dove Pau sta ad indicare la loro ammirazione per la cantante. Il loro scopo è quello di aprire una casa di prima accoglienza dedicata alla Pausini per donne vittime di abusi e violenze.

Il modo in cui operano per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione del progetto è veramente interessante: << io e Francesco inseguiamo i personaggi famosi in macchina dopo i concerti o gli eventi importanti, cantando a squarciagola le loro canzoni quando si tratta di cantanti. Una volta fermi chiediamo alla persona interessata se può lasciarci un oggetto personale che poi noi rivendiamo all’asta, filmando tutta la scena con una videocamera>>, mi racconta Andrea durante una chiacchierata al telefono.FOTO1

La prima ‘’vittima’’ è stata proprio la stessa Pausini che si è trovata subito disponibile a collaborare con i due ragazzi. Il tutto, poi, si è esteso a molte altre star come Alessia Marcuzzi, Marco Carta e perfino lo stesso Jovanotti solo per citare alcuni nomi. Con questo metodo i Pau Boys hanno già raccolto un buon numero di oggetti che sono stati appositamente venduti con successo. Attualmente è all’asta una pochette di Prada di Sabrina Ferilli che sta solo aspettando il miglior offerente.

FOTO2Le difficoltà, tuttavia, non mancano: le lunghe ore di attesa ad aspettare la celebrità di turno, ma anche il rifiuto della stessa a voler donare un proprio oggetto dopo che magari si è faticato per poterla incontrare, sono solo alcune che i due ragazzi devono affrontare. E’ vero anche che in pochi potrebbero fare quello che fanno loro, e per beneficenza per giunta. Dietro a tutto questo, però, i Pau Boys vogliono fare divertire sia il personaggio famoso di turno sia l’utente che guarda i video degli incontri sulla loro pagina Facebook.

FOTO3Certo, è vero che la scelta di collaborare con l’associazione White Mathilda non è casuale: << l’associazione White Mathilda si occupa della violenza di genere, rivolta non solo alle donne, quindi, ma anche verso uomini, bambini ed anziani. L’abbiamo conosciuta attraverso un’amica e ci siamo subito interessati>>, mi spiega sempre Andrea. C’è da dire anche che con White Matilda << hai il numero di cellulare del presidente dell’associazione che è in contatto direttamente con le forze dell’ordine e in caso di necessità ti fissa subito appuntamento, anche alle tre di notte>>, mi dice Andrea, << dopo la consulenza ad uno degli sportelli, però, non è possibile tornare a casa, dove magari il tuo compagno o la tua compagna ti maltratta, di conseguenza qui inizia la nostra ‘’missione’’ ovvero l’apertura di una casa dell’accoglienza che possa ospitare le innumerevoli vittime di abusi e violenze>>.

L’obbiettivo è ambizioso, ma sicuramente non impossibile: ora sapete chi sono i Paul Boys e cosa fanno, quindi cosa aspettate? Sbrigatevi e andate ad acquistare uno degli oggetti messi all’asta!

[VIDEO] https://www.youtube.com/watch?list=UU9nztHeV7NUzzKAKLHsRLGw&v=3uuCjOW_Pb4

beneficenza, featured, Pau Boys, White Matilda


Matteo Fornasari

Cremonese di nascita, classe 1995, riesco ad oltrepassare l’ostacolo della maturità nel luglio del 2014 e a conseguire un sudatissimo diploma in lingue straniere. A settembre dello stesso anno la passione per la storia mi porta ad iscrivermi all’Università degli Studi di Milano dove quasi casualmente trovo Pequod, ed è qui che ha inizio la mia avventura.

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