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Consigli per giovani scrittori… E non solo!

Siete scrittori emergenti o aspiranti tali e vorreste andare alla scoperta del mondo dell’editoria?

Considerate allora questo come un breve vademecum, per lavorare al meglio o evitare di restare coinvolti in certe situazioni svantaggiose per voi… E credetemi, quanto leggerete non è affatto raro o surreale! Ricordatevi che non solo il mondo dell’alta finanza è pieno di squali, ma anche quello delle case editrici.

 

1) Avere un progetto chiaro

Avere le idee chiare aiuta a scrivere meglio e a raggiungere in modo migliore un obiettivo (essere pubblicati su carta stampata, su ebook o in entrambi i formati per esempio, oppure iniziare farsi conoscere nell’ambiente). Tenendo in mente il vostro scopo, sarete anche più sicuri nel decidere come raggiungerlo: valuterete meglio la proposta di un editore o la possibilità di autopubblicarvi, cosa che non è affato – come molti erroneamente  ritengono – il male assoluto, infatti anche Svevo e Moravia hanno iniziato pubblicandosi a proprie spese!

2) Impegnatevi il più possibile

Non fidatevi della storia dello scrittore geniale e di talento, che scrive solo in preda ad un raptus e in una notte il capolavoro della sua vita: dietro una grande opera spesso c’è sempre un’infinita mole di lavoro, quindi, quando avrete terminato la vostra opera e vorrete proporla al pubblico, siate sicuri di averla letta e riletta, di averci sudato sopra e di aver fatto il possibile per avvicinarvi alla vostra idea di perfezione (anche se potrebbe capitarvi di voler cambiare molte cose fino all’ultimo, come Ariosto che fino alla fine volle mettere mano all’Orlando Furioso, senza terminare l’ultima revisione, ma ad un certo punto bisogna rendersi conto che è il caso di mandare il vostro scritto alle stampe, prima che la correzione diventi un’ossessione che vi impedisca di confrontare il vostro lavoro con i gusti del pubblico).

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3) Non inviate il vostro manoscritto solo a grandi case editrici

Per alcuni di voi potrà sembrare assurdo, perché chi non vorrebbe essere pubblicato fin da subito da Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, etc?

I motivi in realtà sono vari: i tempi di risposta sono lunghissimi; vogliono generalmente un manoscritto cartaceo (vi auguro in quel caso che la vostra opera non superi le 800 pagine); preferiscono in genere autori italiani che hanno già pubblicato, dato che ricevono centinaia e centinaia di proposte al mese; pubblicano anche molti autori provenienti dal resto del mondo, quindi la concorrenza sarebbe spietata!

4) Non fidatevi di chi vi chiede un “piccolo” contributo

Se qualcuno crede nel vostro lavoro e pensa che possa essere un buon investimento… Perché i soldi dovreste metterli voi? Personalmente non sono molto a favore dell’editoria a pagamento, perché non aiuta l’autore a crescere (l’unica cosa che aumenta sono i profitti dei “gentiluomini” che vi fanno “il favore” di pubblicarvi). Inoltre per me c’è differenza tra la scelta consapevole di chi decide di autopubblicarsi e chi invece accetta passivamente certe proposte di pubblicazione a pagamento: chi si autopubblica dedica molta più cura alle fasi del suo progetto (o comunque dovrebbe), diventando più consapevole di ciò che serve alla creazione di un libro (impaginazione, copertina, promozione, costi, etc).

5) Non accettate di pubblicare senza contratto e senza royalties, solo perché qualcuno vi dice che è il vostro primo libro.

Pensateci bene: vi conviene davvero esservi impegnati tanto e poi vedervi pubblicati senza sapere se verrete pagati e che fine farà il vostro diritto d’autore? C’è gente che propone cose di questo tipo, specie agli esordienti, ma ricordatevi che il vostro lavoro ha un valore: non si regala a nessuno, a meno che non siate voi a decidere di volere autopubblicarvi gratuitamente!

Riguardo al diritto d’autore, potrebbe capitarvi anche di peggio, dato che molti propongono contratti di vario tipo (“Le daremo il 10% superate le 3000 copie!”, “Lei si impegna a cedere il suo diritto d’autore a noi per tre anni, ma per il momento non possiamo farle un contratto e pagarla, magari più in là”, etc.), che stranamente non torneranno mai a vostro favore, quindi prima di firmare qualsiasi cosa prestate sempre molta attenzione!

Seguendo questi accorgimenti non diventerete degli esperti, ma almeno sarete più coscienti di quello che state facendo o di quello che vi stanno proponendo… E non è poco se ambite, come ogni scrittore, a creare qualcosa che sopravviva alla prova del tempo e agli squali dell’editoria!

 

PS: prossimamente vorrei approfondire in un altro articolo il discorso sui contratti proposti agli scrittori esordienti, quindi se volete commentate e condividete questo articolo e fatemi sapere se avete avuto anche voi esperienze “particolari” e che non vi hanno soddisfatto con alcuni editori!

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Alessio Scalzo

Sono cresciuto in Sicilia, nella terra di Pirandello e Sciascia, ma dal 2009 mi sono traferito a Milano. Studio Lettere e sono il responsabile redazionale di Dudag srl (www.dudag.com), dove metto in pratica le innovazioni che vorrei portare nel mondo dell’editoria. Da sempre leggo, scrivo e ascolto musica per capire meglio il mondo e me stesso. Per Pequod mi occupo di attualità e cultura.

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