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SELECT ELECT : LA UNDERGROUND MUSIC NON E’ ROBA PER TUTTI

Valerio Taiocchi ha 29 anni e ormai sono dieci anni che si muove fra Berlino e Londra. La sua storia, mi racconta con un italiano un po’ incerto, data l’abitudine a parlare quotidianamente quattro lingue diverse, è iniziata dopo il liceo, quando decise di spostarsi a Londra per studiare Event Marketing Management. La capitale inglese apre al giovane Valerio un universo musicale, un melting-pot di musica punk, jazz, house, elettronica che avrebbero tracciato la sua strada lavorativa per gli anni a venire.

«Tutto iniziò per gioco, – ci dice Valerio – con un evento che io e due miei amici, uno libanese e uno spagnolo organizzammo in un ambiente warehouse. Era il 2005, probabilmente, e in Commercial Road, Aldgate East, in uno scantinato sporco noleggiammo un sound system, ci procurammo un paio di giradischi e fatti alcuni flyer, quanti basta per invitare amici e amici di amici, abbiamo dato vita a una festa con 300 persone». A partire da questo primo evento nasce SELECT ELECT come organizzazione di party underground sotto tutti gli aspetti: le location sono molto ricercate, desuete, non conosciute da tutti; la musica è specificamente techno o house, rivolta esclusivamente a coloro che hanno una cultura musicale nel campo e possono apprezzarla; si può venire a conoscenza dei party solo attraverso una comunicazione specifica, ad esempio tramite newsletter.

Tutto ciò inquadra da subito questi eventi come realtà urbane al limite fra la legalità e l’illegalità, dove i filtri di accesso fanno sì che ci si rivolga a un pubblico ridotto, a una realtà non mainstream dato che «non tutti portano good vibes». Per tre anni Valerio e i suoi amici hanno continuato a promuovere questo tipo di eventi in maniera più continuativa e costante, ricercando spazi più o meno segreti per realizzare feste che, per quanto di successo esponenziale, comunque rimanevano interdette alla massa, non aperte a tutti.

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Nel 2011 c’è una svolta importante: gli EVENTI SELECT ELECT diventano conosciuti nell’ambiente tanto che Valerio e i suoi amici hanno l’occasione di organizzare una festa in un basement in Hoxton Square nel quale si esibiscono i Catz n Dogz, all’epoca poco conosciuti. L’evento conta 550 partecipanti.

Era chiaro che non si poteva più parlare di organizzare festicciole, di passatempo o di semplice divertimento. Era chiaro che si doveva decidere che strada intraprendere. Valerio decise che quella di SELECT ELECT sarebbe stata la sua professione.

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«Il passaggio a Berlino – racconta Valerio – fu fondamentale sotto diversi aspetti. La città tedesca corrispondeva alla Londra est di qualche anno prima: molti spazi liberi che potevano essere riutilizzati da artisti di tutti i tipi, una bassa pressione fiscale, e un panorama underground che, a differenza di quello londinese, altamente competitivo, non imponeva la selezione di dj – booking – impegnativa, ossia la proposta di artisti molto conosciuti». Nella capitale tedesca l’organizzazione sperimenta generi diversi, dalla techno berlinese alla minimal house e soprattutto si struttura e s’ingrandisce tanto da prendere parte all’organizzazione di eventi a Vienna, in Croazia e in Italia, a Torino.

Sono ormai due anni e mezzo che il team di Valerio è stanziato a Berlino. SELECT ELECT è attualmente composta da cinque persone che sono in grado di gestire ogni aspetto dell’organizzazione. Le prospettive sono ambiziose ma realistiche. Nell’ambiente underground sono così conosciuti che hanno una serata resident ogni due mesi presso un locale berlinese, senza rinunciare all’organizzazione di feste private. Valerio ci svela che entro la metà del prossimo anno l’organizzazione diventerà anche etichetta discografica portando agli orecchi di tutti quella cultura musicale a cui non tutti possono accedere; almeno non prima di averla conosciuta, studiata, amata. Come è giusto che sia.

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Andrea Turchi

Mi chiamo Andrea Turchi ed ho 25 anni. Provengo da Firenze, dove mi sono laureato in Lettere Moderne ed attualmente studio Editoria presso l’Università Statale di Milano. Pequod per me è non solo un’occasione di crescita ma qualcosa di più: Pequod è una lente per osservare il mondo, un mezzo per suggerirvi una prospettiva diversa, una famiglia della quale faccio parte da più di 1 anno. Mi occupo soprattutto di attualità e cultura e spero che apprezzerete i miei articoli.

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