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Anatomia di un istante

Nella scena letteraria spagnola degli ultimi anni è in corso un grande ritorno di fiamma del romanzo storico. Nonostante la durissima crisi economica, o forse proprio in virtù di questa, gli scrittori spagnoli hanno cominciato a volgere lo sguardo verso il passato, a indagare le tappe della loro storia novecentesca, quasi a voler ripercorrere la strada che ha portato alla drammatica situazione attuale.
Pur con approcci diversi, scrittori come Almudena Grandes, Ildefonso Falcones, Javier Marìas, Carlos Ruiz Zafòn, Javier Cercas hanno ambientato i loro recenti romanzi durante la guerra civile spagnola, sotto il franchismo e nel momento del passaggio dalla dittatura alla democrazia, cercando di indagare l’animo della generazione dei loro padri, la generazione nata e cresciuta sotto il franchismo.
Punta di diamante di questa new wave del romanzo storico è proprio Javier Cercas, docente di letteratura spagnola presso l’Università di Gerona, saggista, romanziere e collaboratore di El Paìs. Raggiunto il successo mondiale nel 2001 con Soldati di Salamina, romanzo ambientato durante la guerra civile spagnola, Cercas è tornato a far parlare di se nel 2010, con la pubblicazione del romanzo/saggio Anatomia di un istante (Guanda, 2010).
Lo scrittore spagnolo questa volta ha messo la lente d’ingrandimento sul tentato golpe avvenuto in Spagna nel 1981. Il 23 febbraio di quell’anno infatti, in piena transizione dalla dittatura franchista alla democrazia parlamentare (Franco era morto nel 1975 e nei 6 anni successivi si erano succeduti una serie di governi centristi presieduti dal cattolico Suaréz, che faticosamente stavano riformando lo stato franchista), un drappello di soldati guidati dal colonnello Tejero entrava nel parlamento e, sparando in aria, dava il via ad un golpe preparato di comune accordo con le massime cariche militari. Il piano non andò in porto, a causa della disorganizzazione dell’esercito e soprattutto grazie all’opposizione del giovane Re Juan Carlos, e una grossa fetta dei militari fu arrestata nei giorni seguenti.
Partendo dalle immagini della sparatoria in parlamento che fecero il giro del mondo, Cercas ha costruito un’opera anomala, a metà tra il saggio storico, il romanzo e l’inchiesta giornalistica, che, come suggerisce il titolo, punta a operare un anatomia totale di quell’evento, esaminando il punto di vista di tutti i protagonisti della vicenda, sviscerando i diversi piani golpisti all’interno dell’esercito, le ambiguità dei parlamentari, la faziosità dei media, la passività delle masse e il ruolo preponderante del Caso.
Così facendo lo scrittore spagnolo fa emergere tutto il non-senso della Storia con la S maiuscola, descritta come una anarchica successione di eventi, di intenzioni di singoli individui e di coincidenze che procede senza alcuna direzione e senza nessuno schema e, alla cui ombra, anche i concetti di Bene e Male sfumano. Un libro dal rigore metodologico unico e dalla innegabile potenza persuasiva, al cui cospetto, molti saggi di storia contemporanei impallidiscono.
Anatomia di un istante è dunque uno dei lavori storici più interessanti e originali apparsi negli ultimi vent’anni, un libro che, inoltre, dimostra, ancora una volta, la vivacissima scena culturale e letteraria spagnola, capace di riflettere su se stessa e contemporaneamente di essere apprezzata all’estero senza risultare provinciale. Una vivacità culturale che, osservato dal deserto italiano contemporaneo, risulta molto invidiabile.

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