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Festival Cinema Africano, Asia e America Latina: immaginare il futuro

Al Festival Center si prepara l’inaugurazione del 26esima edizione del FCAAAL. Incontriamo Alessandra Speciale, direttore artistico, con Annamaria Gallone, del festival nato nel 1991 per il desiderio di mostrare cinematografie estremamente ricche quanto immeritatamente relegate ai margini della distribuzione di sala nazionale, «il che vale per la quasi totalità della produzione estera di qualità – dice la Speciale. E non si tratta di chiusura nei confronti di culture “altre” o di un forte gap culturale che impedisce la fruizione al nostro pubblico, è un falso problema». L’importante mission si arricchisce dal 2004, quando alle produzioni di paesi africani si sono aggiunti i focus su Asia e America Latina.

Il secondo obiettivo del Festival è quello di rintracciare il progetto creativo dell’opera filmica. Continua Alessandra: «In 26 anni il volto del continente africano è cambiato, così come la sua immagine comune. Da un punto di vista registico, fino al Duemila era molto difficile avere immagini originali provenienti da quelle latitudini, era molto più diffuso perciò il racconto da uno sguardo occidentale. Ogni regista africano era salutato come una novità. Ora è diverso, il web ha dato voce a tutti ed è perciò diventato necessario selezionare gli sguardi».

À-peine-j’ouvre-les-yeux

Se prima si dava priorità ad una certa cinematografia di denuncia sociale, ora l’arte ha creato il suo spazio per distaccarsi dall’abuso d’immagine, «interrompendo quel rapporto di esclusività che aveva con l’urgenza». Questa è la sfida che si pone la sezione Extr’A, dedicata a racconti dei continenti del Festival aperta a registi italiani o residenti in Italia su tematiche legate all’integrazione o all’immigrazione – un bell’esempio, Show All This to the World di Andrea Deaglio.

Designing Futures è il claim del 26° Festival, Designing Africa 3.0 è la mostra presentata dal LagosPhoto Festival al Festival Center, curata dal fondatore Azu Nwagbogu e da Martina Olivetti della African Artists’ Foundation: «L’ispirazione ci è arrivata riflettendo attorno a quei processi di tensione verso il futuro tipici dei contesti urbani – spiega la Speciale – che si creano dalla contaminazione di diversi fattori. Questo è vero su larga scala, per città come Pechino o Bombay, ma anche per l’Africa. Lagos è uno di questi centri».

Azu-Nwagbogu
Azu Nwagbogu

E così la sezione Designing Futures ospita quattro film giovani per quattro rivoluzioni culturali, viste attraverso la nuova consapevolezza giovanile: A peine j’ouvre les yeux, opera prima di Leyla Bouzid, racconto intrecciato della Rivoluzione dei Gelsomini e di Farah e del suo gruppo underground contro il regime di Ben Ali; Opening Stellenbosch: From Assimilation to Occupation di Aryan Kaganof, il collettivo nato nel 2015 alla Stellenbosch University in Sud Africa per spazzare via ogni segno di apartheid rimasto nel campus; Une revolution africaine – Les dix jours ont fait chuter Blaise Compaoré sulla caduta della ventennale dittatura di Blaise Compaoré; The Revolution Won’t Be Televised di Rama Tiaw, sulle insurrezioni giovanili in Senegal partite nel 2011 quando il vecchio presidente Wade si ripresentò alle elezioni. Di diverso stile Black President di Mpumelelo Mcata, che si interroga sulla Black Guilty”, il senso di colpa africano ad abbandonare tematiche sociali per dedicarsi ad un’arte personale, in un sistema che sembra sempre giudicare la creazione pura come inseguimento del mondo occidentale.

Dal film "Black President"
Dal film “Black President”

Ciliegine sulla torta, il Festival propone le tre anteprime nazionali Stop di Kim Ki Duk, Monk Comes Down the Mountain di Chen Kaige e il film d’apertura di stasera, l’ultima commedia di Takeshi Kitano Ryuzo and the Seve Henchmen.

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Carla Vulpiani

Classe 1989, sono nata nel bel mezzo della Riviera Adriatica, ma da 8 anni vivo e lavoro a Milano. Sono laureata in Beni Culturali – Storia e critica del cinema presso l’Università degli Studi e poi ho conseguito il Diploma Professionale in cinema documentario (CIN) presso la Civica scuola di Cinema. Dal maggio 2011 sono parte dell’ufficio programma di Milano Film Festival, del quale, dal 2016, sono incaricata anche della Direzione Artistica oltre che del Coordinamento del programma. Nell’aprile del 2012 ho co-fondato, con 55 persone, l’associazione di promozione sociale ceCINEpas, della quale dall’aprile del 2013 sono parte del consiglio direttivo in qualità di Vice Presidente. Sono anche Marketing Manager per la startup FilmFactory, collaboro con riviste e magazine online occupandomi di critica cinematografica e nel frattempo lavoro come consulente di programmazione freelance per diversi eventi a Milano. Fanatica della fruizione cinematografica, rigorosamente in lingua originale, sono contro ogni pratica di doppiaggio e viaggio quasi esclusivamente per film festival così che di ogni città che ho visitato il ricordo più vivido che ho è una sala cinematografica. Soprattutto il cinema d’animazione occupa un ruolo centrale nella mia vita. Ogni tanto capita che mi trovi dietro la videocamera. I can’t stop myself. Peace, love and please LSD.

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