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Shakespeare è tra noi, Shakespeare is now!

Shakespeare is now, ora e sempre: la grandezza di un autore che, da tempi lontani e da testi ormai classici, riesce a comunicare alla nostra società con forza invariata.
Shakespeare is now, soprattutto in questi giorni: Shakespeare is now è la prima rassegna di drammaturgia contemporanea di Bergamo, che dall’1 al 23 aprile 2017 porta il teatro fuori dal teatro, proponendo al pubblico letture e rappresentazioni di testi nuovi della scena drammaturgica attuale. Dietro le quinte, tra direzione artistica e organizzazione troviamo la compagnia bergamasca Teatro Ex Drogheria, che della drammaturgia contemporanea ha fatto uno dei suoi filoni di ricerca centrali, insieme all’indagine sociale in strada, che attraverso installazioni nella città permette alla compagnia di lavorare su testimonianze vive, e alla progettazione di rassegne, appunto.
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Ha le idee chiare Sara Pessina, a sua volta drammaturga della compagnia, diplomatasi alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano: «Vogliamo portare a Bergamo testi di drammaturghi viventi che qui in città non sono conosciuti, ma che hanno una circuitazione in Italia e anche all’estero. Nel tempo vorremmo far sì che questa rassegna diventi un punto di riferimento per la drammaturgia contemporanea», racconta. «Abbiamo proposto due tipi di fruizione del testo teatrale: da una parte le letture, realizzate dai giovani allievi del Teatro Prova di Bergamo, dall’altra gli spettacoli di compagnie giovani che ci hanno colpito, che porteremo all’Auditorium “Benvenuto e Mario Cuminetti” di Albino».
E così nei giorni scorsi il pubblico bergamasco ha potuto conoscere, negli spazi non convenzionali di bar e locali della città, due testi e due nomi già noti agli appassionati di teatro: La cosa brutta di Tobia Rossi, testo premiato con una Menzione Speciale al premio Hystrio – Scritture di Scena e letto per la prima volta davanti ad un pubblico proprio in questa occasione, e Plastic Doll di Ana Candida De Carvalho Carneiro, testo commissionato dal Festival de Curitiba (Brasile).
Stasera il via agli spettacoli di drammaturgia contemporanea, scritti da autori giovani e interpretati da attori emergenti. Il Servo Muto aprirà le danze con Polvere, pluripremiata scrittura di Marzia Gallo e Michele Segreto; venerdì 7 aprile andrà in scena Ommioddio! di Luca Serafini, con Francesca Franzè e Davide Pini Carenzi ad affrontare lo scenario apocalittico e futuribile della fine del mondo, mentre sabato 8 aprile una chiusura potente con il “monologo/melologo per drag queen solista” Vedi alla voce Alma delle Nina’s Drag Queen.
Due compagnie bresciane, l’ultima milanese: anche nel cartellone degli spettacoli Teatro Ex Drogheria cerca di portare una ventata di freschezza tra gli spettatori bergamaschi, proponendo produzioni giovani ma già acclamate, puntando sulla qualità artistica delle rappresentazioni.
Il faro che illumina la strada, dopotutto, è pur sempre Shakespeare.

«Shakespeare è visto come il più grande drammaturgo della storia, è senz’altro il più rappresentato, ma anche oggi ci sono drammaturghi viventi che parlano del nostro contemporaneo, quindi perché non dar loro la giusta importanza?». Una rassegna che valorizza gli artisti emergenti, in cui – cosa non da poco – la compagnia promotrice non sfrutta l’occasione di proporre un proprio spettacolo, “rubando la scena” alle altre compagnie ospiti. Federica Falgari, che insieme a Sara ha fondato Teatro Ex Drogheria e al suo interno si occupa di organizzazione, crede nel valore degli artisti presentati e ci parla dell’importanza di proporre alcune delle ultime novità drammaturgiche a Bergamo.
Si tratta di portare in scena urgenze, desideri e aspirazioni di una generazione spesso esclusa dalla circuitazione dei teatri stabili; storie che riescono a raccontare qualcosa del presente con toccante verità, delicatezza e sana ironia.
«A Bergamo ci sono spettacoli che girano in varie rassegne anche più grandi di questa, ma non c’è un focus specifico tra le proposte», continua Sara. «Partiamo da Shakespeare perché è l’autore di cui tutti conoscono qualcosa, anche solo un frammento di un testo, nonostante siano tanti i drammaturghi della storia. Non a caso chiuderemo il festival, domenica 9 aprile, con Otello di Tournèe da bar: anche loro girano tantissimo in Italia e con il loro spettacolo presentano un vero e proprio progetto in cui il teatro è ancora più contemporaneo, portando il loro spettacolo nei bar».
Le proposte della rassegna sono state ben accolte da tutti i luoghi coinvolti, racconta Federica: «In queste prime serate hanno partecipato in molti, ma sembra che una parte del pubblico non sia ancora abituata alla forma della lettura teatrale». «Ma per tutti i lavori presentati nel festival», aggiunge Sara, «il complimento è stato sempre lo stesso: che i testi che abbiamo portato in scena sono molto attuali e mai pesanti».
Una sfida, quella di ampliare gli orizzonti culturali e teatrali di una città e della sua provincia, che Sara Pessina e Federica Falgari sembrano voler affrontare. Sotto l’ala protettrice di Shakespeare, naturalmente.

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Alice Laspina

Nata nella bergamasca da famiglia siciliana, scopro che il teatro, lo studio e la scrittura non sono che piacevoli “artifici” per scoprire e raccontare qualcosa di più “vero” sulla vita e la società, sugli altri e se stessi. Dopo il liceo artistico mi laureo in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo e sempre girovagando tra nord e sud Italia, tra spettacoli e laboratori teatrali, mi sono laureata in Lettere Moderne con una tesi di analisi linguistica sul reportage di guerra odierno. Mi unisco alla ciurma di Pequod nel 2013 e attualmente sono responsabile della sezione Cultura, non senza qualche incursione tra temi di attualità e politica.

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