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Alla ricerca di una casa a Beijing

Che siate lavoratori o studenti fuorisede (e fuori continente) a Beijing, prima o poi dovrete imbarcarvi nell’impresa di cercare casa nella capitale cinese e adeguarsi alle consuetudini locali riguardo la gestione della propria abitazione.
Una volta deciso di vivere a Beijing occorrerà prendere con le pinze la tanto (ab)usata affermazione che “in Cina costa tutto poco”, soprattutto per quanto riguarda il costo dell’affitto delle abitazioni.
I cinesi stessi sanno bene che gli affitti pechinesi sono oltremodo alti rispetto alla media nazionale.
Ad esempio, i giovani lavoratori e studenti originari delle regioni meridionali e centrali della Cina, giunti nella capitale decidono spesso di vivere nella estrema periferia, in stanze condivise con più persone. Conseguentemente, utilizzare quotidianamente la metropolitana per recarsi sul posto di lavoro diventa un obbligo e, allo stesso tempo, una tortura.

Una normale giornata nella metropolitana di Beijing durante l'ora di punta.
Una normale giornata nella metropolitana di Beijing durante l’ora di punta.

Fortunatamente, questo tipo di esperienza non interessa gli stranieri che intendono stabilirsi nella capitale per motivi di studio: il tasso di cambio tra le valute straniere e il RMB cinese (o Yuan) consente di rendere certamente più sostenibile il costo di una casa o di una stanza nei quartieri più centrali di Beijing. È nel quartiere di Wudaokou ad esempio, che si concentrano la maggior parte delle università che propongono corsi di lingua per stranieri, ed è qui che cercheremo una abitazione comoda e funzionale alla vita da studente fuorisede a Beijing.

E il campus universitario?
Perché dedicarsi alla ricerca di una casa e non usufruire di una stanza nel campus della propria università? Ogni università propone infatti agli studenti stranieri una sistemazione all’interno del proprio campus, di diverso tipo: si va dal posto letto in stanza doppia con bagno in comune, fino all’appartamento condiviso, da una soluzione quindi più economica a una più costosa. Ciascuna università ha una propria politica dei prezzi riguardo alla sistemazione in-campus, ma tendenzialmente il costo di un posto letto in stanza doppia con bagno in comune si aggira intorno ai 150-200 euro, mentre per una più comoda stanza singola o per un appartamento condiviso la cifra lievita verso i 300-350 euro.
La sistemazione in-campus non va certamente scartata a priori, soprattutto se si risiede a Beijing per un corso di studi a breve termine e si ha già un/a probabile compagno/a di stanza con cui condividere una stanza doppia, la scelta più economicamente vantaggiosa tra quelle proposte. Tuttavia, gli standard di qualità e di comfort presenti nei dormitori delle università cinesi lasciano spesso a desiderare, soprattutto per le condizioni di servizi fondamentali, come il bagno o la cucina.
Va considerato che il costo della sistemazione in una stanza singola o in un appartamento condiviso in-campus non è troppo differente da quello di una stanza in affitto all’interno di  un appartamento a Wudaokou: la scelta di una sistemazione off-campus è quindi altamente consigliata nel caso di periodi di studio a lungo termine o qualora si arrivi in Cina con il desiderio di condividere l’abitazione con un gruppo di persone di propria conoscenza. D’altro canto, la cifra di 300-350 euro per una stanza singola all’interno di un appartamento a Wudaokou è comunque vantaggiosa se equiparata al costo delle abitazioni all’interno dei quartieri universitari di città italiane come Roma o Milano, dove il costo della vita è molto alto.
Il vantaggio di una vita off-campus,  in un appartamento scelto con cura e secondo le proprie esigenze risiede principalmente nella comodità e nella autonomia che questa scelta comporta: sarà più facile usufruire di una casa dotata di servizi e comfort sicuramente più vicini agli standard occidentali, gestire autonomamente la propria quotidianità e avere maggiore indipendenza.

Cercare casa a Beijing: le agenzie immobiliari
Il quartiere di Wudaokou pullula di agenzie immobiliari che non vedono l’ora di aiutare gli stranieri nella ricerca di una casa. Basterà comunicare all’agente il proprio budget e il numero delle stanze che si desiderano all’interno dell’appartamento per poi valutare gli appartamenti proposti.
Occorre prestare attenzione alla tendenza degli agenti immobiliari nel proporre in prima istanza  le case sfitte da molto tempo ( e dalle condizioni peggiori) : rimanere fermi nelle proprie intenzioni e nei propri standard diventa vitale per trovare la casa più adatta alle proprie esigenze.

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L’agente immobiliare richiederà per i suoi servizi l’equivalente di una mensilità dell’appartamento che si sceglierà di affittare ma, come la stragrande maggioranza delle compravendite in suolo cinese, la commissione dell’agente immobiliare è assolutamente negoziabile: il risparmio finale dipenderà quindi dalle proprie capacità di contrattazione, raggiungendo anche uno sconto del 30-40% sulla cifra di partenza.

Cercare casa a Beijing: gli annunci immobiliari online
Affidarsi a un agente immobiliare per la ricerca della propria casa a Beijing non è l’unica strada percorribile e senza dubbio non è la più economica.
Tra i vari siti di annunci utili a cercare una casa nella capitale cinese, il più conosciuto e il più utilizzato è TheBeijinger , dedicato all’informazione e alla promozione di eventi a Beijing, ma dotato di una vivace sezione di annunci immobiliari.

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Nella sezione Classifieds si trovano infatti migliaia di annunci immobiliari, divisi per quartiere, prezzo e numero di stanze all’interno dell’appartamento proposto. Allo stesso modo, è possibile anche inserire un annuncio nel quale andranno indicate le caratteristiche dell’appartamento che si desidera, il proprio budget e il periodo nel quale si intende occupare l’appartamento. Basterà poi aspettare di essere contattati dal proprietario stesso per organizzare un appuntamento: si tratta in questo caso di  una trattativa diretta e senza intermediari, con la possibilità di richiedere tutte le informazioni che si desiderano. È consigliabile tuttavia, iniziare la ricerca online almeno un mese prima del proprio arrivo a Beijing per organizzare gli appuntamenti per le visite delle case di proprio interesse con maggiore calma e cura.

Casa trovata! E adesso?
Una volta trovato l’appartamento più adatto alle proprie esigenze non rimane che espletare le procedure burocratiche del caso, ovvero firma del contratto di locazione e registrazione della residenza temporanea presso la stazione di polizia.
Il tipico contratto di locazione cinese contiene al suo interno tutte le clausole che regolano i rapporti tra proprietario e i suoi affittuari,  compreso l’ammontare della caparra e delle mensilità,  il periodo di locazione e i dati del proprietario e dei suoi affittuari. Di norma, i contratti di locazione cinesi si rinnovano di tre mesi in tre mesi e il pagamento delle mensilità avviene in una forma unica, al momento della firma.
La consuetudine di pagare in anticipo una prestazione o servizio regolato da un contratto è molto diffusa in Cina e interessa le normali pratiche di manutenzione della casa, come il pagamento delle spese di internet, luce, acqua e gas. Questo vuol dire che non si riceveranno a domicilio le bollette con l’importo da pagare in base a quanto si è effettivamente consumato, ma occorrerà in primo luogo acquistare una certa quantità di kilowatt di energia elettrica o di metri cubi di gas, per poi usufruirne fino all’esaurimento del proprio “credito”. L’acquisto si effettua in una qualunque banca, utilizzando una apposita carta prepagata ricaricabile, che verrà poi inserita nel contatore della propria abitazione per attivare il consumo. Per quanto riguarda internet invece, al momento dell’allacciamento alla rete in seguito all’arrivo di un tecnico a domicilio, si provvederà al pagamento della totalità delle mensilità richieste direttamente al tecnico dell’azienda telefonica. Una volta firmato il contratto di locazione, sarà premura del proprietario accompagnare i suoi nuovi affittuari presso la più vicina stazione di polizia, per effettuare la registrazione di residenza temporanea. Questa pratica è  necessaria ai fini del mantenimento del proprio visto (occorrerà infatti comunicare alla università ospitante la nuova residenza) o per richiedere un eventuale permesso di soggiorno, nel caso di corsi di studio superiori a un semestre.

Espletata questa ennesima pratica burocratica e con le chiavi di quella che sarà la propria abitazione cinese, non rimane altro che iniziare la vita da stranieri a Beijing, una avventura ricca di stimoli e opportunità, caratteristica certamente comune a tutte le esperienze lontane da casa, ma le peculiarità del mondo e del popolo cinese fanno davvero la differenza.
La quotidianità dello studente residente all’estero, o liuxuesheng

留学生 sta bussando alla vostra porta della vostra nuova casa cinese!

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Adriano Albanese

Durante il quarto anno del liceo scientifico, ho accompagnato mio padre in un viaggio d’affari in Cina, per aiutarlo a comunicare in inglese con le controparti autoctone. Prima di partire, pensavo di voler studiare economia, forse psicologia, insomma ero al tipico momento di impasse del liceale che guarda al suo futuro. Giunto in Cina, sono stato soggiogato da due diversi incantamenti. Il primo, la lingua cinese, con i suoi caratteri che riempivano prepotentemente libri, manifesti, menu di ristorante, e con la sua pronuncia melodica che dolcemente rapiva la mia attenzione. Il secondo: l’emozione e l’entusiasmo che si prova quando si riesce con le proprie capacità a far comunicare due persone dalla diversa lingua, cultura e storia. Tradurre, interpretare, mediare divenne l’obiettivo della mia vita, che mi spinse a lasciare il mio piccolo paesino del nord-barese per Roma, dove ho conseguito la laurea in Lingue e Civiltà Orientali, poi per Pechino, dove ho continuato a studiare lingua cinese per un anno e mezzo presso la Beijing Language and Culture University, e infine per Edimburgo, dove mi trovo attualmente per una specialistica in Chinese-English Translating. In questi anni di valigie fatte e disfatte ho sempre avuto dei piccoli must-have per ogni partenza, espressione dei miei interessi e affetti, ai quali, sulle vie dei miei ritorni, si sono aggiunti nuovi feticci e abitudini, e in generale tutto ciò di cui ho potuto far tesoro in queste fortunate migrazioni. Inizio a collaborare con Pequod da Pechino, offrendo i miei contributi di quello che ho avuto modo di vedere e comprendere della Cina e dell’ Oriente in generale, e anche ora in terra scozzese, cerco di essere un valido membro dell’ equipaggio della barchetta...magari in kilt!

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