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Parigi in DUE GIORNI: breve visita sensoriale

In soli due giorni di visita Parigi si può conoscere solo di striscio, come se si fosse seduti su una trottola, che girando girando ti permette di vedere solo le potenzialità di questa città.

Perciò va vissuta con i cinque sensi bene all’erta.

 

Da VEDERE

Il centro di Parigi è dominato delle tonalità che vanno dal grigio/azzurro dei tetti con abbaini, al grigio/verde della Senna, al grigio/beige dei marmi dei monumenti gotici.

Questa città è spesso descritta come pittoresca: ebbene, un pittore può dipingerla avendo sulla tavolozza non più di tre o quattro colori.

Quartiere latino.
Quartiere latino.

Quest’idea però si smentisce quando si entra nelle cattedrali.

L’esempio più calzante è la Sainte-Chapelle con i suoi 680 metri quadrati di superficie ricoperta da vetrate in cui le storie bibliche dalla genesi all’apocalisse sono raccontate a vivide tonalità di blu, giallo, rosso e verde – entrandoci sembra di stare dentro un caleidoscopio. Venne costruita nel 1246 come Cappella  palatina pei il volere di Luigi IX.

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Sainte Chapelle.

Da SENTIRE

Sentire Parigi può essere fastidioso. Significa prestare attenzione ai rumori del traffico che è notevole anche nelle strade del centro, stranirsi per il suono delle sirene delle ambulanze e della polizia che è diverso da quello a cui siamo abituati.

Sentire Parigi può essere  scioccante. Se vi capita di affrontare il freddo parigino il 31 gennaio recatevi nel quartiere di Belleville:oltre che essere il quartiere del protagonista “pennacchiano” Benjamin Malaussène, è una delle due Chinatown di Parigi. In quel giorno vi capiterà di sentire i festeggiamenti del capodanno cinese: tamburi che battono il tempo senza sosta e accompagnano le mirabolati acrobazie di atleti travestiti da dragoni e sentirete esplosioni a catena di petardi che annunciano l’inizio del nuovo anno.

Belleville.
Belleville.

Sentire Parigi è bello. Per esempio nella Métropolitain  (che si distingue dalle altre metropolitane europee per le sue insegne in stile liberty e perché con le sue 14 linee è praticamente una città sotterranea) dove si possono incontrare musicisti  egregi. Può capitare di incappare in vere e proprie feste sotterranee con centinaia di passanti che si fermano per ballare ed ascoltare le performance.

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Da ANNUSARE

In questo senso (gran freddura!) non ho molto da condividere, poichè essendo cresciuta nella natura, tutte le grandi città puzzano. Hanno davvero un cattivo odore un miscuglio di inquinamento, escrementi, sudore.

Ma Parigi ha almeno la Senna che, nonostante non profumi e non appaia per niente limpida, rende però l’aria umida e densa, fresca nei polmoni, regalando profumo d’inverno.

Da GUSTARE

É proprio il caso di rimanere nei cliché quando si decide di gustare qualche specialità.

Pochi giorni e pochi soldi forse non consentono di gustare esempi di nouvelle cuisine, ma tutti possono e devono assaggiare almeno un croissant e una baguette.

Persino i cornetti serviti come colazione all’ostello erano fragranti e sì, non c’è nulla da fare, la lotta per il primato di bontà nella cucina mondiale è giustamente conteso con i nostri cugini francesi.

Ci sono migliaia di posti che preparano baguette di tutti i tipi, ma tra il V e il Vi arrondissement dove si estende il quartiere latino di Parigi, in una viuzza perpendicolare alla Sorbonne si trova questa una minuscola trattoria che merita una visita.  É un locale a tema marinaresco: ha quadri con barche e velieri, orologi a forma di faro e persino una gondola di plastica argentata sul bancone.Immaginate un ambiente casalingo gestito solo da un indiano dai capelli canuti e il sorriso sempre in volto che prepara con la proverbiale seraficità buddista panini indimenticabili.

Da TOCCARE

Nel film Le Fabuleux destin d’Amélie Poulain tra i piccoli piaceri della vita di cui godeva la protagonista c’è l’immergere la mano in una cesta di legumi. Per gli amanti/feticisti di questo film è possibile replicare la scena recandosi al 56 di Rue des Trois Frères dove si trova proprio  il  fruttivendolo Marché de la Butte.

Amelie.
Amelie.

Un’esperienza tattile che si può fare sempre nell’affascinante quartiere di Montmartre è recarsi in uno dei mercati di vestiti che si trovano per strada. Qui potrete infilare mani e braccia in montagne di vestiti caldi, acrilici pelosi e ..chi più ne ha più ne metta. I prezzi vanno dai 0,99 euro al pezzo per calze fino ai 14,99 euro per reperti di abiti alla moda anni ’90. Un’esperienza imperdibile.

"Au revoir, Pequod!"
“Au revoir, Pequod!”

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