Weekend europei all’insegna del low cost: dove andare per spendere davvero poco
State pensando di organizzare un weekend in viaggio, ma temete che i vostri risparmi possano non bastare? Pequod ha selezionato per voi due piacevoli mete europee da visitare con un budget ridotto!
Si tratta non solo di luoghi raggiungibili grazie ai sempre più numerosi biglietti low cost, ma soprattutto Paesi in cui il turismo, sebbene in continuo aumento, non è ancora arrivato a intaccare un costo della vita particolarmente basso e in cui le attrazioni storico-artistiche sono accessibili al portafoglio di chiunque, se non addirittura gratuite.

Se a mancarvi è il rumore delle onde che si infrangono e il profumo di salsedine, è giunta l’ora di visitare i confini occidentali d’Europa! Sebbene non balneabile per gran parte dell’anno, l’Oceano Atlantico regala una vista senza fiato, con quell’orizzonte privo di limitazioni che davvero fa pensare alle fine del mondo. Dalla regione meridionale dell’Algarve fino a Viana do Castelo a nord, il Portogallo offre una sequela di spiagge, praticamente tutte libere; tra queste, la spiaggia che ospita il Faro Molhe do Douro offre un suggestionante spettacolo: qui infatti l’Oceano forma onde alte e forti che creano un muro d’acqua che va e viene tutt’attorno al faro.

Il viaggio per raggiungerla è esso stesso un’esperienza allettante: il tram 1, infatti, dal centro della città di Porto percorre tutto il lungo fiume, fino alla foce da cui il Douro si getta in Oceano aperto. Non solo il paesaggio visibile dai finestrini, ma soprattutto il tram stesso sono tra le attrazioni imperdibili della città di Porto, che conserva tre storiche linee del tram, risalenti al 1872; nonostante il prezzo non sia propriamente economico (3€ a tratta) e il tragitto sia percorribile anche a piedi, l’impressione di essere catapultati in un’altra epoca tra lo sferragliare delle rotaie e l’ingegneria semplice ma geniale di quei sedili in legno, che possono adattarsi alla direzione del tram spostando lo schienale, basta a motivare lo sfizio.

Tanto più che moltissime delle attrazioni di Porto, già di per sé monumento a quell’estetica decadente delle città arroccate su argini scoscesi e attraversate da viottoli stetti che si arrampicano su continui dislivelli, sono per lo più ad accesso gratuito. Giusto per fare un paio d’esempi: in pieno centro storico si erge la stazione di São Bento, le cui pareti sono un’affascinante vetrina dell’antichissima tradizione artistica degli azulejos, le piastrelle bianche e blu importate dalla cultura araba, che qui riproducono, accanto a scene di vita bucolica e mercantile (i due pilastri dell’economia di Porto), alcuni dei più importanti eventi della storia portoghese; monumento al modernismo è invece il ponte su due livelli di Dom Luis I, realizzato dall’ingegnere belga Théophile Seyrig, collaboratore di Eiffel, tra il 1881 e il 1886, che collega le due parti della città, Porto e Vila Nova de Gaia.


Non degno di minor considerazione è il prezzo decisamente contenuto dei pasti, basti pensare che la francesinha, panino tipico della città, con un prezzo di 5/7€ costituisce un pasto più che completo, stratificando pane, vari tipi di carne (tra cui salame, salsiccia e wrustel), uova e formaggio fuso, il tutto ricoperto da salsa alla birra. Ancora più gustosi sono i caratteristici pasteis de nata, tortini di sfoglia in cui cuoce una dolce crema alle uova; accompagnati a caffè o cappuccino, che in Portogallo sono preparati davvero all’italiana, sono una colazione gustosa, nutriente ed economica: le nata si vendono, infatti, a 1€ a pasta, mentre un espresso, almeno nei bar non troppo turistici, oscilla tra i 60 e i 90 centesimi.

All’altro capo del continente, una città che offre specialità culinarie tanto varie e appetitose quanto economiche è Sofia, in Bulgaria, annoverata tra le più economiche capitali europee, anche grazie al vantaggioso cambio euro/lev: 1 lev bulgaro equivale, infatti, a 0,51€. Numerosissimi sono i ristoranti, allestiti nello stile ricco di oggettistica, colori e ricami che è tipico dei paesi dell’est, in cui vengono serviti piatti tradizionali, che non lesinano nell’uso di aglio e olio, a cifre che si aggirano tra i 3 e i 6€ a portata; ancora più contenuto il prezzo degli alcolici: 1,50€ per una birra.

Il fascino della città si dona gratuitamente al visitatore, che qui si trova immerso in secoli di storia che dall’VIII secolo a.C., epoca di fondazione di Sofia, si stratificano arricchendo il paesaggio con stili sempre nuovi; impossibile, ad esempio, restare indifferenti al fascino dei zhaltite paveta, i marciapiedi di colore giallo che guidano i passi del turista dentro il centro storico e lo trasportano nel secolo scorso, all’epoca in cui lo zar Ferdinando prendeva in moglie Maria Luisa di Parma e con lei sfilava su questo tappeto dorato. Non meno affascinanti gli edifici che su questi viali si dispongono: dalle facciate liberty delle ambasciate di Tsar Osvoboditel agli scavi archeologici della Rotonda di San Giorgio, la chiesa paleocristiana datata attorno al 400, che si nasconde tra i grandi palazzi degli uffici pubblici della città.
