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Nella terra del macho latino: viaggio di una giovane ragazza tra Perù, Bolivia ed Ecuador

Intraprendere un viaggio in un continente lontano è un sogno di molte donne, ma non tutte riescono a realizzarlo. Al di là delle problematiche relative alla disponibilità di tempo e denaro, spesso l’ostacolo maggiore è la paura di mettersi in viaggio da sole, soprattutto in quelle regioni del mondo che non trasmettono un senso di sicurezza.

L’America Latina comprende al suo interno innumerevoli stati caratterizzati da realtà differenti e da un immaginario occidentale dissimile. Son passati tre anni da quando Paola ha deciso di intraprendere un viaggio in Sudamerica. Tempo e soldi non erano un problema: l’aver risparmiato negli anni in previsione di un viaggio, divenne finalmente utile quando a inizio estate l’azienda dove lavorava chiuse. A settembre Paola si trovava quindi su un volo diretto in Perù; sarebbe tornata a casa nel Gennaio dell’anno successivo, dopo aver attraversato Bolivia ed Ecuador.

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Ciao Paola, vuoi raccontarci di cosa ti ha spinta a intraprendere questo viaggio?

Il mio desiderio era quello di scoprire un continente che mi affascina da sempre per storia e tradizioni. Incuriosita dai racconti di viaggio di mio padre, che 35 anni prima aveva passato svariati mesi in Sudamerica, ho deciso di imbarcarmi in quest’avventura viaggiando tra Perù, Ecuador e Bolivia, qualche volta da sola, talvolta insieme a un gruppo e per qualche settimana stabile presso una famiglia.

Ero anche interessata a imparare lo spagnolo e infatti nel periodo trascorso a Quito, capitale dell’Ecuador, ho seguito dei corsi di lingua in un’accademia. E’ stata una bella prova per me stessa: non ero mai uscita dall’Europa.

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Quali erano le tue paure relative al viaggiare da sola? Come ti sei preparata ad affrontarle?

Le mie paure più grandi erano legate all’asperità del viaggio e al fatto di non conoscere la lingua parlata in zone dove è raro incontrare qualcuno che si esprima in inglese. A differenza di quel che si pensa, parlare italiano non è garanzia di riuscire a comunicare con uno spagnolo.

Prima di partire ho preso contatto con alcune organizzazioni: a Quito, oltre a studiare, ho trascorso alcuni mesi a fare volontariato in una scuola dell’infanzia e ho preso contatti con una famiglia locale tramite un’organizzazione d’ospitalità, che permette di conoscere persone dispose ad accogliere i turisti nelle loro abitazioni.

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Quali sono le difficoltà che hai incontrato sul tuo percorso? E relativamente all’essere donna?

Le difficoltà, oltre alla lingua, riguardavano il soggiornare in ambienti senza servizi, dovendosi lavare alla bell’e meglio. Svariate volte mi sono accontentata di una canna dell’acqua all’aperto, anche quando la temperatura non era delle più miti. L’immaginario collettivo vede il Sudamerica come un continente caldo, ma va sottolineato come il problema principale della toeletta in giardino siano le altitudini. La Paz, ad esempio, si trova a un’altitudine media di 3600 metri sopra il livello del mare e le temperature non sono delle più favorevoli.

Al di là di qualche rinuncia a livello di comfort, le difficoltà non sono state assolutamente insormontabili. Sicuramente è bene avere del buon senso e testa sulle spalle, ricordarsi del luogo in cui ci si trova, soprattutto nelle grandi metropoli, e comportarsi di conseguenza; anche da donne è possibile non rinunciare a nessuna esperienza e non incappare in situazioni difficili.

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Hai percepito l’America Latina come una destinazione difficile da affrontare per una donna?

Tutte le guide consultabili parlano del problema del machismo: un atteggiamento degli uomini nei confronti delle donne un po’ sbruffone e sfrontato.

È innegabile che la cultura latina si caratterizzi anche per questa attitudine. Ho incontrato ragazze più giovani e di nazionalità diverse dalla mia, spesso del nord Europa, che effettivamente erano rimaste scottate da questo atteggiamento. Io non ne sono rimasta particolarmente colpita: non era così distante dal comportamento maschile di molti miei conterranei.

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Anna Innocenti

Nasco al limitar della fine dell’ anno 1989, giusto per potermi sentire degli anni ottanta, in una piccola frazione delle valli bergamasche. La mia passione per il viaggio, per lo spulciare guide turistiche e mappe annesse mi porta a laurearmi in Scienze del Turismo presso la Bicocca di Milano. Attualmente vivo a Bergamo con tanti coinquilini e tanti animali tra i quali la mia border collie Bonnie. Insieme a lei amo fare lunghe scampagnate, sempre in marcia e sempre curiose. Se non cammino guido un vecchio westfalia che mi ha accompagnata in tantissimi viaggi, con la convinzione che ci sia sempre qualcosa da scoprire, anche dietro l’angolo più vicino. Sono una delle ultime arrivate a Pequod e mi occupo della sezione viaggi.

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