Auguri Lonely Planet! 25 anni da guida turistica
Con il caldo afoso degli ultimi giorni è stato difficile frenare la mente dal perpetuo desiderio di viaggi lontani e mete sconosciute. L’estate sembra oramai essere esplosa nel cielo e una delle guide più famose al mondo non si lascerà cogliere impreparata neppure quest’anno. Soprattutto quest’anno! 25 anni fa la casa editrice torinese EDT pubblicava in Italia le sue prime due guide Lonely Planet! Alla vigilia di questo anniversario, Lonely Planet Italia festeggerà il suo primo quarto di secolo a Bergamo con il Festival “UlisseFest viaggi incontri e altri mondi”, un evento per eccellenza dedicato agli amanti del viaggio e dell’incontro con le altrui culture. Per l’occasione, gli instancabili narratori della Lonely saranno affiancati dalle vivaci realtà rappresentate dal laboratorio di comunicazione polivalente “Idee al lavoro” e il laboratorio della curiosità per bimbi “Xké?”.
Da grande navigatore quale è, Pequod non poteva farsi sfuggire questo importante compleanno e, prima di salpare verso l’imperdibile Festival di Bergamo, è andato a scambiare qualche parola con il direttore marketing di Lonely Planet Italia, Angelo Pittro.
Partiamo dall’UlisseFest: come si svolgerà il festival? E in quali luoghi della città di Bergamo?
Dal 30 giugno al 2 luglio, UlisseFest invaderà Città Alta, da Piazza Vecchia fino a Piazza Mascheroni, proponendo eventi altresì all’interno di alcuni chiostri della cittadella. L’appuntamento sarà un’occasione per buttare un occhio al di là dei propri confini e proprio per questo abbiamo scelto Bergamo: Città Alta rappresenta per noi una terrazza sul mondo, una finestra sull’oltre. Autori di Lonely Planet e giornalisti, viaggiatori, fotografi ed esperti saranno gli ospiti di questa edizione, tutti accomunati dall’aver fatto del viaggio una componente fondamentale della propria vita.
Qual è il tema principale del Festival?
Il filo conduttore di tutti gli eventi si intitola “Portami via”. Una tematizzazione per noi molto importante poiché portatrice di un duplice significato: per un verso, questo tema rappresenta la voglia di evasione che tutti noi sperimentiamo prima del viaggio e, allo stesso tempo, tale tematica raffigura la necessità di partire di tutti coloro che vivono in una situazione di difficoltà, come può essere la miseria o una guerra. Se superare il confine significa solamente andare in vacanza, allora l’idea stessa di viaggio viene meno.
A latere, tre workshop per mostrare al pubblico come si racconta un viaggio non solo agli altri, altresì a se stessi. Un modo non solo per raccontare, quindi, ma anche per fissare su carta i propri ricordi. Benché il Festival si presenterà gratuitamente a chi vorrà partecipare, per i workshop richiederemo un piccolo contributo, previa iscrizione.
In questi 25 anni di carriera, quali sono stati i cambiamenti più significativi di Lonely Planet Italia?
Per un verso è cambiato tutto e per l’altro non è cambiato nulla! Il modo in cui si viaggia è cambiato notevolmente: ad esempio, quando si raccolgono notizie su un viaggio o una meta oggigiorno c’è un eccesso di informazioni che 25 anni fa era impensabile ottenere. Nel medesimo istante, però, tutto è rimasto come allora: poche sono le fonti veramente autorevoli e aggiornate e proprio in questo contesto si inserisce una buona guida.
La sfida di Internet non ci ha colto impreparati. Lonely Planet Italia ha sempre cercato di cogliere le esigenze dei propri viaggiatori: online si possono trovare le nostre guide e i nostri cataloghi, sia in formato pdf che per supporti iPad. Si possono inoltre acquistare singoli capitoli! Ad esempio, se si desidera organizzare un viaggio che da Bergamo porti a Lisbona, adesso si possono scaricare solo i paragrafi che ci interessano… tutto ciò permette una formidabile personalizzazione della propria guida. Infine, anche i tempi di produzione di una guida sono notevolmente accorciati. Prima bisognava attendere il rientro dell’autore, mentre oggi il giornalista può semplicemente caricare le nuove informazioni raccolte su un server, le quali possono essere stampate o caricate online in tempi celeri.
Cosa significa viaggiare con una guida Lonely Planet nello zaino nel 2017? Le esigenze dei lettori sono cambiate?
Lo zoccolo duro dei nostri lettori cerca sempre di fare esperienza e non solo osservazione passiva di una destinazione. Sin dagli albori, i lettori ci han sempre scritto per aggiornare i dati delle nostre guide. Queste sono le principali costanti del modo di viaggiare di chi ci legge. Se dobbiamo trovare delle differenze, di certo sono cambiate le destinazioni. Ricordo i primi anni in cui andava per la maggiore il Messico e il Sud America, per poi lasciar spazio al Medio Oriente. I fatti di oggi, ahimè, hanno inevitabilmente cambiato l’asse delle mete preferite. Un tempo Egitto e Turchia erano due Paesi visitati moltissimo, mentre adesso è difficile anche solo ricevere informazioni aggiornate. In questo periodo i viaggiatori si dirigono sempre più a Est: il Giappone non viene più considerato una meta irraggiungibile e proibitiva.
Sentendo tutte queste destinazioni esotiche e immaginando di visitarle, mi sorge una domanda spontanea: viaggiatore e turista rappresentano due modalità di viaggio completamente differenti?
Creare dei confini concettuali è quanto di più sbagliato si possa fare. Questa distinzione è stata spesso usata negli anni per dividere soggetti di classe A e di classe B; un modo di fare completamente opposto alla nostra etica. Alcune volte è piacevole vivere la nostra esperienza di viaggiatore in spiaggia, prendendo il sole e sorseggiando un cocktail. Altre volte, nella medesima vacanza, potremmo sentire il bisogno di avvicinarci ai locali e quindi visitare un mercatino di spezie venendo a contatto con una realtà differente alla nostra quotidianità. La distinzione sta tuttavia nell’essere più o meno informato su una meta, possedere o meno consapevolezza del contesto circostante. Un contesto che può cambiare anche solo fra Bergamo e Torino.
Avendo un target di lettori assai variegato, come fa Lonely Panet Italia a far coesistere nello stesso prodotto editoriale le richieste di un pubblico giovanile e quelle di uno più maturo?
Una delle ragioni del successo di Lonely Planet riguarda proprio il linguaggio. Nelle nostre guide si possono sì trovare informazioni pratiche per un viaggio in autonomia, ma allo stesso tempo i consigli di viaggio sono raccontati con un linguaggio amichevole, un compagno di viaggio cartaceo che si esprime con parole informali. Questo accadeva diversi lustri fa e tutt’oggi è così rimasto.
E come fate ad interagire con un pubblico di giovanissimi?
Purtroppo mi duole ricordare che l’Italia è uno dei Paesi europei in cui si legge di meno, soprattutto nella fascia dai 13 ai 17 anni. La nostra ambizione è proprio quella di raccontarci e avvicinarci a questi lettori: Lonely Planet Itali – Kids è un progetto nato per i bambini dai sei anni in su per trasmettere la curiosità verso il viaggio, poiché siamo ben consapevoli che la voglia di esplorare deve essere appresa a quell’età. Per i nostri piccoli esploratori proponiamo libri sulla città e sull’ambiente, come avventurarsi nelle profondità di un oceano o fare surf sulle dune dei deserti. La curiosità va coltivata e non bisogna di certo dirigersi dall’altra parte del mondo: si può stare anche a casa propria, l’importante è osservarne i dettagli!
Spaziamo oltre i confini temporali: come si presenterà Lonely Planet Italia fra 25 anni?
Ah! Spero di esserci ancora… scherzi a parte, bisogna capire come aumenteranno sempre più i media con cui si diffonderà la cultura del viaggio. Ad esempio, un trend degli ultimi anni è l’utilizzo di filmati video. Di conseguenza, man mano che si evolvono gli strumenti di racconto, ci evolviamo anche noi. Tuttavia è soprattutto il viaggiatore che ti guida. Un bravo editore deve essere in grado di capirlo in fretta e mettersi a disposizione. La Lonely Planet è nata proprio per soddisfare un’idea democratica di viaggio: l’idea che viaggiare fosse alla portata di tutti ha permesso alla nostra guida di differenziarsi dagli editori ancora ancorati all’idea ottocentesca dei ricchi viaggiatori aristocratici.
E per finire… un consiglio per le vacanze estive 2017?
Ogni anno Lonely Planet Italia propone “Best in Travel”, la raccolta delle dieci città, dieci regioni e dieci Paesi che suggeriamo di visitare prima del successivo capodanno. Come scoprirete durante “UlisseFest”, quest’anno le mete migliori da visitare sono Perù e Canada!
In Copertina: i fondatori e primi autori di Lonely Planet, Tony e Maureen Wheeler.
Le fotografie di questo articolo sono state gentilmente concesse da Lonely Planet Italia. Tutti i diritti sono riservati.
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