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L’orto di Insiemeanoiper – Progetto Terra

Prendi un gruppo di amici, aggiungi passione per la natura, del terreno, un pizzico di curiosità e qualche grammo di progetti sociali: ecco la ricetta vincente dell’associazione bergamasca Insiemeanoiper – Progetto Terra.

Insiemeanoiper nasce da un gruppo di amici che, dopo aver svolto per qualche tempo svariate esperienze all’aria aperta, si rende conto che il contatto con la natura fa stare bene e decide di fondare nel gennaio 2016 un’associazione di promozione sociale che ha come scopo quello di rinnovare il legame dell’uomo con la terra. Coloro che ne fanno parte hanno infatti in comune il desiderio di valorizzare la natura, perché trovano che essa e tutto ciò che di bello circonda l’uomo abbia la capacità di renderlo felice. Inoltre, l’associazione sostiene progetti umanitari, nell’ottica quindi di un ritrovamento del tempo non solo per sé stessi, ma anche per gli altri.

I terreni dell’associazione Insiemeanoiper a Mapello (foto di Insiemeanoiper – tutti i diritti riservati).

L’associazione ha approfittato della disponibilità di campi incolti nel territorio di Mapello (BG), area ancora piuttosto preservata dal punto di vista ambientale perché non edificata quanto altre zone dei dintorni. Quindi, avendo a disposizione un vigneto e un campo, i volontari hanno iniziato a portare avanti l’idea di un ritorno alle origini: la coltivazione della terra non ha solo il fine di produrre per consumare ma diventa un vero e proprio stile di vita. Pequod ha intervistato Rosalba, segretaria dell’associazione, e Renato, vicepresidente, per saperne di più.

Perché avete creato un orto?

L’idea è nata perché l’orto richiama il quotidiano: le persone si prendono cura di sé stesse ogni giorno e anche l’orto richiede lo stesso tipo di attenzioni. Noi volevamo creare qualcosa che non fosse solo bello da vedere, ma richiedesse anche tempo e cure, diventando un luogo di incontro e avvicinamento tra varie persone.

L’orto è infatti aperto a tutti, anche ai non iscritti come soci. Coltiviamo molte varietà: si parla infatti di un orto giardino, con una parte di terreno dedicata ai fiori, una parte alle erbe aromatiche, e le zone più vaste alle coltivazioni di frumento, patate, zucche e granoturco a rotazione. Ci sono diverse aiuole e in ognuna di esse viene coltivata una specifica varietà di ortaggi e fiori, e pian piano abbiamo inserito anche dei sistemi per la raccolta dell’acqua piovana per irrigare il campo e non rimanere troppo esposti alla stagionalità degli eventi atmosferici. Inoltre, abbiamo anche un vigneto, seguito perlopiù da un gruppo di pensionati vicini all’associazione. Coltiviamo tutto con metodi naturali, senza utilizzare sostanze chimiche per concimare, e prepariamo il terreno a mano, senza l’ausilio di macchine.

Come è nato l’orto?

Prima di tutto sono stati predisposti dei corsi, in modo che sia il gruppo di volontari dell’associazione che persone esterne ad essa potessero apprendere tecniche di coltivazione naturale. Poi abbiamo disposto la progettazione e la preparazione del terreno, che è stata manuale e ha richiesto molte risorse, ma il gruppo è riuscito ad organizzarsi molto bene.

Qual è stata la parte più difficile nel lanciare il progetto?

Il terreno era fermo da anni quando abbiamo cominciato a lavorarci, perciò abbiamo fatto molta fatica a vangarlo. Con il passare del tempo però il terreno sta diventando sempre più soffice.

È stato facile trovare persone interessate?

Inizialmente, da un gruppo ristretto di amici siamo diventati subito una ventina di persone, poi il numero è rimasto stabile: alcune persone si sono allontanate, altre avvicinate scoprendo una passione. Non è semplice trovare gente che si voglia dedicare al progetto, perché l’impegno non è sporadico ma richiede continuità. Per fortuna ci sono alcune persone, nel gruppo, che riescono a dedicare davvero molto tempo, e comunque accettiamo anche chi può aiutarci saltuariamente.

Quali attività svolgete nell’orto?

Svolgiamo diverse attività con i ragazzi, collaborando con centri estivi e scuole. Tramite il CSV, vengono a lavorare nell’orto studenti che devono fare delle ore di volontariato per sospensioni e sanzioni disciplinari. Collaboriamo anche con il tribunale, che ci manda persone che devono scontare sanzioni penali tramite lavoro volontario, con la Caritas per progetti con i richiedenti asilo, con il comune per la partecipazione di ragazzi con disabilità o difficoltà emotive e di inserimento del mondo del lavoro. Abbiamo in essere anche un percorso di catechesi sul tema del creato.

Ogni anno a settembre invitiamo tutti per la vendemmia: in questo modo il momento di contatto con la natura diventa anche momento di divertimento e condivisione. Organizziamo anche la “Festa della Terra” (che quest’anno avrà due edizioni, a luglio e a settembre), che è volta all’aggregazione di persone, perché l’orto non è solo coltivazione, ma anche un luogo dove ci si incontra e si costruiscono legami.

Infine, l’associazione si autofinanzia e, se c’è un ricavo, ne viene donata una percentuale a progetti di solidarietà: quest’anno si tratta di un progetto per la coltivazione della curcuma in Madagascar.

Foto di Insiemeanoiper – Tutti i diritti riservati.

Idee per il futuro?

Inizieremo a breve dei corsi, aperti a tutti, di permacoltura, un sistema che tramite delle colture particolari (ad esempio piantagioni che rilasciano particolari sostanze, come l’azoto) dovrebbe arricchire il terreno invece di impoverirlo, in modo che ciò che viene piantato quest’anno faccia bene al terreno e alla coltivazione dell’anno successivo. La permacoltura prevede anche l’inserimento di animali: sarebbe anche questa una svolta interessante, ma per ora il campo non è recintato.

Vorremmo anche coltivare cereali antichi: al momento abbiamo il mais e stiamo provando la coltura di Senatore Cappelli, un tipo di frumento. Seguiremo la direzione di una sempre maggiore diversificazione delle colture e un miglioramento dell’orto giardino anche dal punto di vista estetico: deve essere un luogo bello da vedere e non solo produttivo, per permetterci di ammirare e rivalutare la bellezza del creato.

Perché frequentate l’orto?

Per passare del tempo insieme ad altre persone che condividono lo stesso interesse, e perché stare in mezzo alla natura libera la mente nonostante la fatica fisica. Prendersi cura del terreno, vedere la bellezza della natura crescere e cambiare colore, sentirne il profumo, aiuta a trovare serenità e armonia. Quando si passa una serata all’orto non si è mai soli, si incontrano gli altri volontari, ci si rilassa e ci si diverte, e le tensioni della giornata svaniscono.

L’orto giardino si trova nei pressi del santuario della Madonna di Prada a Mapello, è visitabile e aperto a tutti. Per maggiori informazioni: insiemeanoiper.jimdo.com

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