
LaDogana del Comune di Milano: una fucina di idee per il giornalismo universitario
C’erano molti degli atenei milanesi, dalla Statale alla Bocconi, dal Politecnico alla Cattolica, all’incontro “Giornalismo universitario on line: prospettive e problematiche” che giovedì 29 maggio ha riunito molte delle testate giornalistiche universitarie di Milano in occasione della festa di apertura de LaDogana, il nuovo spazio in via Dogana da poco sede dell’Informagiovani del Comune.
La tavola rotonda ha infatti visto uniti titoli vecchi e nuovi che hanno conosciuto gli altri nel comune intento di condividere un progetto che fugga il tranello dell’autoreferenzialità: erano presenti “Tra i leoni”, storico cartaceo della Bocconi con una nuova piattaforma blog, “Universi”, giornale on line fondato un anno fa da alcuni studenti di orientamento cattolico della Statale,“Inside”, mensile cartaceo della Cattolica dotato di un sito web e di una web radio, “Revolart”, periodico on line di approfondimento culturale fondato una anno fa dagli studenti della Bocconi, “Lo Sbuffo”, quotidiano on line, “Il vizio”, giornale letterario nato un anno e mezzo fa in Statale, “Lanterna”, giornalino cartaceo del Politecnico, “Vulcano”, storico cartaceo della Statale e “L’Urlo”, nato in Cattolica 42 anni fa per sparire un anno e mezza fa ed essere rifondato da due mesi grazie all’appoggio de “Lo Sbuffo”. Non poteva infine mancare il nostro “Pequod” che, rappresentato dalla direttrice Francesca Gabbiadini e dalla vicedirettrice Clara Amodeo, ha partecipato attivamente alle proposte lanciate dalle altre realtà cittadine, dimostrandosi una rivista attenta alla condivisione dei contenuti per una qualità dell’informazione sempre più alta.
Tante le criticità emerse durante la serata: dalla necessità burocratica, in Statale, di essere rappresentati da un giornalista iscritto all’ordine per ottenere dei rimborsi dall’università alle carenze di chi si getta, senza esperienza pregressa, in progetti tanto ambiziosi, dal rischio di emorragie inaspettate di collaboratori alle inevitabili nottatacce dei capi alla caccia di redattori inadempienti. Annoso problema è infine quello del reperimento di fondi: gli atenei non ne forniscono, le testate non ne hanno, i redattori non sono pagati, e in alcuni casi l’unico modo per “fare cassa” è quello di accostarsi agli sponsor, come alcuni giornali presenti all’incontro hanno raccontato di avere fatto in passato.
E proprio per porre rimedio a queste problematiche comuni, due sono state le proposte avanzate su cui ogni testata si è impegnata a collaborare: la fondazione di un’associazione riconosciuta legalmente che riunisca tutti i titoli coinvolti e il loro inserimento in una piattaforma di mutuo soccorso gestita on line per colmare eventuali buchi nel timone. Lo scopo è proprio quello di aiutarsi a vicenda laddove sorga qualunque problema di sorte, un po’ come hanno fatto, nel mondo del giornalismo professionale, i gruppi Rcs, L’Espresso e 24 Ore. E anche noi di Pequod, come i “big”, crediamo che l’unione faccia davvero la forza.