
“Il fiume che sembra un mare” : un viaggio lungo il Volga
Chi crede che nulla sia più spettacolare dell’immensa distesa blu del mare, certamente non ha mai visto con i propri occhi il fiume più lungo d’Europa, il Volga, che attraversa la Russia europea fino a sfociare nel Mar Caspio.
Dalla capitale Mosca il miglior modo per raggiungere il Volga è prendere un treno in direzione sud-est dalla stazione Kurskaja, arrivando in poche ore a Nižnij Novgorod, alla confluenza del Volga col suo affluente Oka. La passeggiata sul lungofiume di Nižnij Novgorod è piacevole, con tanti caffè affacciati sulla riva. A dominare la città dall’alto e a regalare una vista impagabile sui due fiumi è il Cremlino, le cui imponenti mura rosse custodiscono eleganti chiese e palazzi.

Da Nižnij Novgorod si può proseguire verso sud con dei comodi treni notturni. Il consiglio è scegliere i platskartny, ovvero posti letto in vagoni in cui non ci sono cabine e le cuccette sono divise soltanto dal corridoio. E’ senz’altro il modo più caratteristico ed economico per viaggiare in Russia.

Dopo una notte in treno si raggiunge Kazan’, la perla del Volga, capitale della repubblica autonoma del Tatarstan. Qui la maggioranza della popolazione è di origine tatara e di religione islamica. E’ una città magica, con scritte bilingui in russo e in tataro (una lingua turca), chiese ortodosse con cupole a cipolla accanto a bellissime moschee.
Passeggiando per il coloratissimo viale principale si giunge al bianchissimo Cremlino di Kazan’, patrimonio dell’UNESCO. Al suo interno si trovano l’enorme moschea di Kul Sharif, chiese ortodosse, torri e la sede del Parlamento del Tatarstan.


A pochi chilometri da Kazan’ il Volga diviene ampissimo, tanto che trovandosi a bordo di un’imbarcazione nel mezzo del fiume è impossibile scorgere le sponde. Una meta piacevole, raggiungibile in traghetto, è Bolgar, antica città di cui rimangono alcuni resti suggestivi, sparsi qua e là nelle distese verdi affacciate sul Volga.

Più a sud si trova Samara, grande polo industriale sul Volga. La città non offre niente di interessante, se non un bunker sotterraneo fatto costruire da Stalin, difficile da visitare vista l’antipatia dell’anziano custode. L’unico passatempo degno di nota a Samara è godersi la spiaggia lungo il fiume: complici la sabbia fine e gli ombrelloni sembra quasi di stare al mare.

Dalla città si può facilmente evadere prendendo un traghetto per esplorare l’ansa di Samara e le colline Žiguli, che danno il nome all’ottima birra locale e ad una delle automobili più diffuse in Russia: la Lada modello Žiguli, per l’appunto. Fra queste colline il Volga scorre limpido, in uno scenario verdissimo che fa dimenticare il grigiume della città. Scegliete una delle tante spiaggette sabbiose, fate un bagno nell’acqua limpida e scovate, fra le piccole dacie (casette di campagna), la stolovaja, la mensa del luogo, dove un pasto succulento, dalla zuppa al dessert, costa poco più di un euro.

Ammirando e navigando su questo fiume che sembra un mare si è sopraffatti da un misto di nostalgia e stupore, quella sensazione che i russi chiamano toskà e che forse si può capire soltanto dinnanzi alle infinite acque del Volga.
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