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Essere artigianale è naturale in casa Elav

Oggi Pequod, sempre assetato di validi progetti, va alla scoperta di una dinamica (e dissetante) realtà: quella del Birrificio Indipendente ELAV.

In occasione delle visite guidate all’impianto, previste per tutte le domeniche del mese di maggio, Elav ha organizzato in Birrificio a Comun Nuovo una serie di degustazioni dei loro prodotti, sapientemente abbinati a gustose pietanze. Ma questo è solo uno degli numerosi eventi realizzati e proposti da Elav.

Il birrificio nasce ufficialmente nel novembre del 2010 a Comun Nuovo, in provincia di Bergamo e nei successivi cinque anni conosce un crescente sviluppo. Per usare dei numeri: se inizialmente si lavorava con un modesto impianto che produceva 300 litri, oggi se ne utilizza uno, sempre manuale, con una capienza di 2000 litri.

L’idea di una produzione indipendente è nata dopo anni di lavoro al Clock Tower di Treviglio, pub che già da tempo aveva scelto esclusivamente la birra artigianale, abbandonando quella industriale. «L’esigenza era quella di produrre qualcosa di nostro», spiega Antonio Terzi, uno dei due titolari di Elav.

La nascita non è stata occasionale, come non lo è stato il successo di due rinomate birre dell’azienda: la Grunge Ipa e la Progressive Barley Wine, pluripremiate in importanti concorsi internazionali. La produzione è completamente basata sull’uso di prodotti naturali, come le cinque diverse varietà di luppoli coltivate dalla Società Agricola Elav.

Oltre ai piccoli luppoli, nella Val d’Astino prendono vita altre coltivazioni – sempre e del tutto biologiche – necessarie alla produzione e alla sperimentazione di nuove birre, tra cui erbe aromatiche, more e lamponi, zucche, ecc… I terreni della Val d’Astino sono solo il primo progetto dell’Azienda Agricola Elav che ha l’ambizione piuttosto concreta di avvicinarsi sempre più alla terra bergamasca, offrendo materie prime a kilometro quasi zero per le proprie produzioni.

In quattro anni il birrificio è passato da una produzione di 30.000 litri a 300.000 litri, il che denota una fortissima crescita in un brevissimo arco tempo. Ora la vendita non è più rivolta solamente a pub specializzati, ma anche a un mercato di più ampio respiro.

Uno degli obbiettivi principali dell’azienda è proprio quello di proporre e diffondere un prodotto di qualità italiana anche all’estero senza dimenticarsi del proprio territorio, dove ha tutte le intenzioni di rimanere attiva.

L’enorme successo ha permesso al birrificio di affermarsi non solo nella città d’origine ma anche tra i giganti dell’artigianale in Italia. L’ingrediente fondamentale di tutte le birre marchio Elav resta comunque, oltre al grande impegno, uno solo: il lavoro manuale.

Foto3

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Matteo Fornasari

Cremonese di nascita, classe 1995, riesco ad oltrepassare l’ostacolo della maturità nel luglio del 2014 e a conseguire un sudatissimo diploma in lingue straniere. A settembre dello stesso anno la passione per la storia mi porta ad iscrivermi all’Università degli Studi di Milano dove quasi casualmente trovo Pequod, ed è qui che ha inizio la mia avventura.

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