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Noaptea Caselor #2 – La ricchezza domestico-culturale di Bucarest

E’ difficile spiegarvi quanto bellezza intrinseca ci sia in Romania e nelle vie di Bucarest. Ciò che sappiamo noi italiani di queste due realtà si avvicina al nulla. D’altronde, si sa che nella vita di ognuno ci sia bisogno di certezze, e quanto i pregiudizi siano un comodo appiglio.

Al di là dei preconcetti, Noaptea Caselor. Si è difatti da poco conclusa la seconda edizione de “La Notte delle Case”, l’evento culturale più interessante della capitale rumena a settembre. Per le vie del centro e attorno ad esso le case e gli appartamenti degli intellettuali si aprono al grande pubblico, proponendo mostre fotografiche, serigrafie, performance multimediali, spettacoli teatrali, poesie e concerti. Come l’anno scorso, anche quest’anno ci siamo avventurati tra gli appartamenti più suggestivi per mostrarvi la ricchezza di queste piccole comunità che unendosi propongono alla società rumena punti d’incontro, dialogo e condivisione, in un momento in cui le istituzioni si presentano ancora, a 25 anni dalla caduta del comunismo, apatiche e censuratrici.

Noaptea Caselor vuole essere il punto di incontro tra questi appartamenti. Per questa edizione le case fotografate sono Grădina Sticlalilor, nata nel 2008 come laboratorio artigianale, oggi specializzata nel vetro soffiato; Carol 53 tra architettura, arti decorative e serigrafie, capace di offrire al suo pubblico cortometraggi giapponesi nel suo cortile e concerti di musica elettronica nel suo interrato; l’appartamento occupato Elisabeta, ufficio diurno di designer e illustratori. Ma anche le proiezioni cinematografiche di Plantelor e le mostre fotografiche di Incubator 107.

 

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Francesca Gabbiadini

Nata in valle bergamasca nell’inverno del 1989, sin da piccola mi piace frugare nei cassetti. Laureata presso la Facoltà di Lettere della Statale di Milano, capisco dopo numerosi tentavi professionali, tra i quali spicca per importanza l’esperienza all’Ufficio Stampa della Longanesi, come la mia curiosità si traduca in scrittura giornalistica, strada che mi consente di comprendere il mondo, sviscerarlo attraverso indagini e ricomporlo tramite articolo all’insegna di un giornalismo pulito, libero e dedito alla verità come ai suoi lettori. Così nasce l’indipendente Pequod, il 21 maggio del 2013, e da allora non ho altra vita sociale. Nella rivista, oltre ad essere fondatrice e direttrice, mi occupo di inchieste, reportage di viaggio e fotoreportage, contribuendo inoltre alla sezione Internazionale. Dopo una tesi in giornalismo sulla Romania di Ceauşescu, continuo a non poter distogliere lo sguardo da questo Paese e dal suo ignorato popolo latino.

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