contemporary locus: lo sguardo dell’arte sulla città invisibile
La Nuova Premessa della settimana è una realtà che della riscoperta ha fatto una missione: contemporary locus, ONLUS (link) che organizza mostre sul territorio bergamasco aprendo luoghi del passato alla ricerca artistica contemporanea.
Tutto ha inizio nel 2011 dall’incontro tra Paola Vischetti, Elisa Bernardoni e Paola Tognon, che fondano il progetto avviando una pratica curatoriale distintiva: in sintesi, secondo la Tognon: «Sono i luoghi che chiamano gli artisti e gli artisti che trasformano a loro misura i luoghi». Luoghi antichi, spesso dismessi e “dimenticati” dai cittadini di Bergamo, di cui contemporary locus recupera la bellezza nascosta.
Gli spazi sono proposti ad artisti italiani e stranieri la cui poetica sembra sensibile alla loro storia e alle loro condizioni; nella residenza in città nascono opere site specific in cui si rivelano l’arte più attuale e la sede che l’accoglie si rivelano vicendevolmente. Alla scoperta di memorie passate, ma anche delle tecnologiche app gratuite dedicate alle esposizioni.
Dal 2012 gli artisti invitati da contemporary locus hanno ridisegnato la geografia della città seguendo un insolito itinerario: Francesco Carone e Huma Bhabha reinterpretano il Luogo Pio della Pietà; Anna Franceschini e Steve Piccolo coinvolgono i visitatori nella misteriosa Cannoniera di San Giovanni; l’ex Hotel Commercio apre le stanze a Francesca Grilli e Vlad Nanca. Nel 2013 degrado, restauro e nuovo splendore del Teatro Sociale si accostano sincreticamente nel video di Grazia Toderi; Tony Fiorentino agisce nella Domus di Lucina di Casa Angelini. Il 2014 è l’anno della precaria ex Chiesa di San Rocco, animata da Margherita Moscardini e Jo Thomas.
Nelle tappe progettuali del 2015 contemporary locus spicca per qualità artistica e rilevanza anche sociale delle tematiche che, insieme ai luoghi, vengono messe in luce.
Mura invisibili
Vicina allo storico bar-ristorante La Marianna e lontana dalla principale via d’accesso a Bergamo medievale, Porta Sant’Agostino, Porta Sant’Alessandro non salta subito all’occhio, ma Davide Bertocchi l’ha ricollocata tra passanti e veicoli, il cui passaggio è stato registrato in tempo reale e trasmesso a un software per attivare una solenne musica d’organo, in memoria della basilica su cui sorge l’edificio. Le sfere in vetro di Murano di Heimo Zoberning hanno regalato levità e colore alla possente fortificazione dell’età veneta.
Sacro e profano: dal monastero all’ex carcere
La collaborazione con Teatro Tascabile di Bergamo si è sviluppata in due progetti: le sale superiori del Monastero del Carmine hanno ospitato una mostra su umanizzazione e animalità di Evgeny Antufiev, Etienne Chambaud, Berlinde De Bruyckere e i tre disegni e il video di Atelier dell’Errore, tracce del bestiario fantasioso che racconta paure e desideri dei ragazzi della Neuropsichiatria Infantile.
Nell’ex carcere di Sant’Agata si riflette sulla condizione detentiva: gli attori del Tascabile sono frati-scheletri che accompagnano alla video-performance di Berna Reale che corre con la torcia olimpica, simbolo di libertà, nella prigione di Santa Isabel in Parà del Brasile, quarto Paese al mondo per numero di carcerati.
Visioni periferiche
Questo il senso dell’ultima esposizione di contemporary locus. La necessità di riqualificare Area Tesmec, complesso industriale dismesso a Curno, comune nelle vicinanze della città, chiama in causa le istanze politiche e artistiche di Marie Cool e Fabio Balducci, che in 8 ore lavorative al giorno si impegnano in gesti ripetitivi su oggetti semplici come un tavolo, un foglio, una matita.
contemporary locus si espande dalla città alla periferia e continua a connettere arte, società e risorse territoriali.
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