
[at]Bergamo[dot]EU: al via il Bergamo Film Meeting 2016
Bergamo Film Meeting, 34esima edizione. Viaggio all’interno del programma che parte da chi ci lavora, tutti i giorni, da 12 anni: Chiara Boffelli, coordinamento e selezione assieme a Fiammetta Girola, ci ha raccontato di una manifestazione che svolge una ricerca cinematografica seria e consolidata, sempre attenta a nutrire bene un pubblico super cinéphile, con un occhio di riguardo per la critica e la formazione.
Ieri sera l’inaugurazione d’eccezione con la band islandese Mùm e la rimusicazione dal vivo di Menschen am Sonntag (Uomini di domenica, 1929) di Robert Siodmak, Edgar G. Ulmer, Fred Zinnemann, Curt Siodmak, Rochus Gliese, sceneggiato da Billy Wilder. Quest’anno il key role spetta al cinema di provenienza europea, ad onorare il ventennale supporto Media. Il titolo della rassegna è un messaggio, un grido: Europe, Now!, focus su tre autori di diversa provenienza i cui unici confini sono quelli del linguaggio, la persistenza di memoria e la specificità dell’identità visiva.
Il lavoro di Jasmila Žbanić riguarda la realtà – la sua, quella di chi è lucido e in salute quando scoppia il conflitto balcanico. Esordisce nel lungometraggio con Grbavica (Il segreto di Esma), che alla Berlinale 2006 riceve l’Orso d’Oro dalla giuria presieduta da Charlotte Rampling. Il tema della guerra è sempre forte e presente in lei e ha un suo culmine in For Those Who Can Tell No Tales, progetto nato dal contatto con l’attrice australiana Kim Vercoe e il suo spettacolo dedicato alla guerra in Bosnia. Chiude One Day in Sarajevo, un invito ai concittadini a prendere la camera durante le celebrazioni per il centenario dell’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando.

Si prosegue con il maestro ceco Petr Zelenka, la cui produzione spazia dal teatro alla televisione; vedremo in anteprima Lost in Munich, che replicherà assieme a I fratelli Karamazov anche a Milano, dove l’autore sarà ospite di un incontro aperto presso la Scuola Civica di Cinema.
Dalla Repubblica Ceca al proletariato delle Midlands Occidentali: la super star cult Shane Meadows presenta un programma che comprende, oltre al più famoso This Is England e alla serie completa tratta dal film (’86 / ’88 / ’90), alcuni cortometraggi inediti e il doc musicale The Stone Roses: Made of Stone. La sezione si chiude con il best of dei cortometraggi prodotti dalle scuole del circuito CILECT.

Ci stupiranno anche le sezioni classiche, la Mostra Concorso con i 7 lungometraggi da Europa e Paesi confinanti, e Visti da vicino, che grazie al contributo di CGIL Bergamo diventa competitiva: da segnalare il nuovo film Lepanto di Enrico Masi e il focus sui Paesi Scandinavi, con un immancabile omaggio al cinema d’animazione del lettone Vladimir Leschiov. La retrospettiva è dedicata a Miklós Jancsó, curata dal direttore Angelo Signorelli con la collaborazione di MaNDA, in occasione del termine del restauro di molte opere del regista. Ospite d’onore sarà l’icona Anna Karina, con un incontro, un saggio di Emanuela Martini e i film (sì, compreso Godard).

A completare il ricco programma due anteprime italiane, Une Histoire de fou di Robert Guédiguian (protagonista di una monografica di qualche anno fa) e, in chiusura, l’unico film extra-europeo, il colombiano El abrazo de la serpiente di Ciro Guerra.
Trionfale l’ingresso nel festival delle arti visive, grazie alla consolidata collaborazione con The Blank: fino al 31 marzo la Sala di Porta Sant’Agostino ospiterà l’installazione del lituano Deimantas Narkevičius, Book on Shelves and Without Letters, accompagnato, come nelle commissioni della Tate Modern di Londra, dalle opere di Keren Cytter.
Non mancheranno le attività collaterali con il Birrificio Elav, gli incontri nel bookshop e le occasioni di formazione per tutta la città.
Buone visioni, and enjoy Bergamo’s atmosphere!
BFM2016, CILECT, featured, Jancsó, Karina, Leschiov, Meadows, Narkevičius, Žbanić, Zelenka