Fenomenologia (a scatti) del manifestare
Tutt’oggi sembra che la più imponente e diretta forma di partecipazione sia la manifestazione, non potendo il cittadino fissare il giorno della votazione a suo piacimento. Nata come necessità all’attivismo e in risposta all’indifferenza nei confronti della società circostante, la manifestazione, indipendentemente che sia un corteo per strada o un ritrovo in uno spazio pubblico, dimostra opinioni e sentimenti condivisi di una collettività.
Ma possiede ancora oggi il medesimo significato? E, soprattutto, ha ancora la sua efficacia?
Provocazioni a parte, per questo fotoreportage la redazione di Pequod ha deciso di pubblicare fotografie scattate durante varie manifestazioni, mentre si camminava per dimostrare il dissenso su provvedimenti e disonestà. Da Roma, al Brennero, passando per Bologna e Bergamo, i nostri sguardi si intrufolano, partecipando, nei diversi movimenti che hanno cercato negli ultimi tempi di comunicare, prendere parola al fine di favorire uno scambio di opinioni. E forse proprio dalla parola e dall’opinione bisognerebbe ripartire per restituire all’azione e al manifestare la sua vitalità. Per questo motivo, una serie di fotografie che cercano di testimoniare come la nostra generazione vive e comunica la manifestazione, tra cartelli di protesta, fumogeni, danze e momenti di dialogo.
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