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Arte da mangiare

Parlando di estetica e cibo, impossibile non citare il cake design!

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’incredibile ascesa di questa pratica culinaria, attraverso cui realizzare torte dalle forme più incredibili e disparate, ricoprendo il pandispagna con pasta zucchero colorata e modellata. Dai programmi televisivi, ai corsi privati, fino agli innumerevoli tutorial di youtube, la moda del cake design è entrata nelle nostre case e nei nostri palati.

Pequod è andato a casa di un’appassionata di cucina che per qualche tempo si è cimentata in quest’arte, scoperta nella Francia del ‘500 e diventata negli anni 2000 il punto di forza di moltissimi pasticceri, soprattutto d’oltreoceano, ma anche europei.

Paola, la nostra ospite, ci ha regalato qualche scatto delle sue creazioni!

Ma cosa si nasconde sotto quei veli di pasta zucchero?

Abbiamo chiesto a Paola di mostrarci i passaggi necessari per la realizzazione di alcuni suoi dolci.

Tutta questa fatica per la realizzazione di splendidi dettagli, ma quanto poi si gusta di queste torte?

«La torta vera e propria – risponde Paola – rimane sotto la pasta zucchero, che per quanto buona possa essere, risulta sempre troppo dolce per essere mangiata in grandi quantità. Ci si può comunque sbizzarrire sul gusto da dare al pandispagna e alle creme che vi si possono spalmare; oltre alla possibilità di inserire frutta, canditi, cioccolato, croccante… e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce!

Uno dei modi in cui io preferisco usare la pasta zucchero è per piccole decorazioni su torte semplici e tradizionali, come la mimosa».

Quando le chiediamo di mostrarci la sua torta preferita, Paola però non indica le decoratissime torte che ci ha mostrato, bensì esibisce la fotografia di una splendida crostata di frutta di stagione!

 

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Sara Ferrari

Nata e cresciuta nelle valli bergamasche a fine anni 80, con una gran voglia di viaggiare, ma poca possibilità di farlo, ho cercato il modo di incontrare il mondo anche stando a casa mia. La mia grande passione per la letteratura, mi ha insegnato che ci sono viaggi che si possono percorrere anche attraverso gli occhi e le parole degli altri; in Pequod faccio sì che anche voi possiate incontrare i mille volti che popolano la mia piccola multietnica realtà, intervistandoli per internazionale. Nel frattempo cerco di laurearmi in filosofia, cucino aperitivi e stuzzichini serali in un bar e coltivo un matrimonio interrazziale con uno splendido senegalese.

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