A tu per tu con una Testimone di Geova
«Quindi, tu sei cristiana?», lo sguardo di Sandra si spostava perplesso dal foulard che sempre fascia la mia testa, alla piccola croce con Cristo pendente sulla mia gola. Alla mia sicura risposta affermativa, prendeva inizio la sua prima lezione circa i Testi Sacri: «Lo sai, vero, che l’iconoclastia è fortemente proibita da Dio? Quando sul monte Sinai diede a Mosè i comandamenti, Egli disse: “Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra.”(Eso20:4;5)». Provai a spiegarle che quel monile d’oro non era per me un idolo da pregare, ma un ricordo affettivo: l’ultimo dono lasciatomi da un nonno, ateo per giunta, che a sua volta lo aveva ricevuto dalla madre; lo sguardo di Sandra, fermo quanto la sua posizione, non cambiò: «La Bibbia è molto chiara nel descrivere le immagini vietate: “I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo terreno.” (Sl115:4). Dovresti liberarti di queste immagini, legate alla falsa adorazione, per poterti aprire alla vera adorazione».
Avevo sempre evitato di entrare in dialogo con questa cliente regolare della copisteria dove all’epoca lavoravo, proprio per il suo inequivocabile aspetto corollato dei fascicoli di Torre di Guardia che sbucavano dalla borsa; eppure il giorno in cui Sandra mi ha più indispettita, quando ha appunto criticato la collanina a me tanto cara, a stuzzicarmi è stata una certa curiosità: «Perché mi stai dando questa lezione? Perché, in generale, i Testimoni di Geova suonano alle case e fermano persone per strada, già sapendo che la maggior parte di queste persone non è interessata ad ascoltarvi e proverà solo astio nei vostri confronti?» La serenità della risposta di Sandra, conteneva senza dubbio una nuova accusa alla mia fede praticata in modo scorretto: «È Gesù stesso a dare questo compito ai cristiani: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni.” (Mt28:19). Sappiamo che in molti ci disprezzano, ma già Gesù sapeva che saremmo stati perseguitati: “E voi sarete oggetto di odio da parte di tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” (Mt10:22). Per questo, la nostra regola è che ognuno di noi deve mettere in atto almeno un’ora di predicazione al mese, ma di fatto è un piacere dedicarvi molto più tempo».
Conoscevo bene i passi citati, ma la mia curiosità non era così facile da saziare e la mia insistenza si sentiva sempre più legittimata da quell’atteggiamento di saccenteria che indispone i più: «Sì, ma perché non lo hai fatto quando mi credevi musulmana?». Sandra mi rispose con una critica che più di una volta mi sono sentita rivolgere da persone di fede islamica: «La maggior parte dei cattolici non ha mai letto i Testi Sacri: conoscono i racconti dei Vangeli in forma di riassunti e ascoltano qualche passo durante la Messa, ma non leggono la Bibbia per intero; mentre molti musulmani conoscono Antico e Nuovo Testamento meglio dei cristiani stessi. Ma non credere! Molti Testimoni di Geova si convertono dall’Islam o da altre fedi; la nostra congregazione è diffusa in tutto il mondo: pensa che tra i Paesi con più predicatori, ai primi posti stanno Messico, Venezuela e Nigeria». D’istinto le chiesi: «E tu, perché sei diventata Testimone?» «Mio marito lo era e le mie figlie sono state cresciute in questa fede; -nelle aspettative di Sandra, domanda e risposta erano evidentemente già in attesa- io ero una brava cattolica, una frequentatrice della Chiesa, ma il giorno in cui sono rimasta vedova qualcosa è cambiato. Il giorno del funerale, io ero distrutta dallo sconforto, mentre mia figlia mi prese per mano e mi disse: “Mamma perché ti disperi? Tu credi in Dio e nel Paradiso, non dovresti gioire che papà è ora nel Regno dei Cieli?”. Al momento non capivo: anche lei piangeva ed era triste, ma tra le sue lacrime c’era una serenità che io non conoscevo; fu lei a spiegarmi: “La morte è nemica di Dio, tanto che lo stesso Gesù cedette alle lacrime (Gv11:35) alla morte dell’amico Lazzaro, ma nella Parola di Dio puoi trovare conforto: è infatti scritto che tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori (Gv5:28;29)”. In quel momento ho capito che lei conosceva la Verità molto meglio di me, molto più profondamente, e le ho chiesto di diventare mia maestra».
In tutta onestà, la sua spiegazione mi lasciava perplessa: ogni cristiano confida nella Resurrezione dei morti, cosa c’era di diverso nella spiegazione della figlia di Sandra? Cosa la rendeva più vera? «La Chiesa cattolica ha creato nei secoli tutto un immaginario attorno alla morte, che non trova conferma nelle Scritture. –spiegò Sandra- Nella Bibbia non si parla né di Inferno né di Purgatorio: quando Satana, da angelo che era, decise di sfidare Dio, di essere adorato in vece sua dall’uomo persuadendo Adamo ed Eva a credere che Dio stesse loro mentendo, non fu spedito vorticosamente sotto terra; questo è scritto nella Divina Commedia, non nei Testi Sacri. Dio diede a Satana la possibilità di una risposta convincente, agli uomini la possibilità di riscattarsi dal peccato di avergli creduto: così Satana divenne il governante di questo mondo (Gv12:31), come dimostra il fatto che potesse tentare Gesù offrendogli tutti i regni del mondo e la loro gloria (Mt4:8); che tentazione sarebbe stata se non fossero stati sotto il dominio di Satana? Ma il suo tempo è contato: ci sarà la guerra di Armaghedon, quando i sette angeli di Dio riverseranno tutta la Sua ira sulla terra ponendo fine al regno di Satana. Allora avrà inizio il Giorno del Giudizio, che durerà mille anni, durante i quali Gesù, destinato a regnare sulla terra quando su di essa tornerà il Regno di Dio, giudicherà i vivi e i morti (2Tm4:1)». Interruppi la sua lezione per un chiarimento per me fondamentale: «E il Paradiso? Non è forse vera la critica che vi muovono in molti: di sentirvi eletti, prescelti per entrare nel numero chiuso di coloro che avranno accesso al Regno dei Cieli?» «Non è una critica falsa, ma scorretta. È scritto: “L’Agnello stava sul monte Sion e con lui 144̇000 che avevano il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti.[…] Questi sono quelli che continuano a seguire l’Agnello dovunque vada. […] Sono senza macchia”. (Ri14:1÷5). Queste anime pure, alla morte ascendono direttamente al Regno dei Cieli e saranno accanto a Gesù nel Giorno del Giudizio; le altre anime, invece, dormono nello Sceol (l’equivalente dell’Ade greco, ndr) in attesa di resuscitare per essere giudicati e avere la possibilità di vivere nell’Eden, il giardino che Dio ha creato per l’uomo qui, sulla terra. Nessuno ha la certezza su dove sarà dopo la morte, ma seguire la vera Parola di Dio accresce le possibilità di essere nel Regno dei Cieli».
In copertina: a sinistra la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, testo sacro di riferimento dei Testimoni di Geova. Essa consiste in una nuova traduzione della Bibbia, ad opera di assemblee di Testimoni di Geova preposti alla traduzione direttamente da ebraico, aramaico e greco antico in lingue moderne. A destra Cosa insegna realmente la Bibbia?, testo con cui i Testimoni di Geova introducono alla loro interpretazione del Testo Sacro quanti iniziano ad avvicinarsi alla loro predicazione.
featured, fede, Geova, iconoclastia, Testimoni di Geova, Torre di Guardia