Restes: Marseille
è un temporale che non arriva
odore di piscio e di sapone
è anarchia
gente che viene da viaè un porto di spilli puntati al cielo
un nonno tatuato
che abbottona la camicia alla nipotina
è un bel cappello troppo caro
e un mare azzurro là in fondo
è soldi nel reggiseno
e una ragazza con le scarpe appese allo zaino.
Frammenti (restes) di frasi e qualche scatto per descrivere una città che non si riesce ad abbracciare tutta insieme perché è una città enorme (divisa in sedici arrondissements) che è sempre stata una città indipendente, come le nostre Repubbliche Marinare.
Notre Dame de la Garde svetta sulla città con la sua grande Madonna dorata, protettrice dei marinai; sotto di Lei una moltitudine di stradine in salita/discesa, affollate e rumorose, sporche e talvolta pericolose.
Arrivando dal centro verso il porto ci si può fermare a giocare con il grande specchio dell’architetto Norman Foster. Rimanendo qui nel porto, tra i litigi dei pescivendoli, si intravede dal lato della città vecchia il seicentesco Fort Saint Nicolas e dal lato opposto l’incredibile connubio di bellezza antica e contemporanea che è il nuovissimo Musée des civilisations de l’Europe et de la Méditerranée (MuCEM).
Se poi ritornando verso la Stazione vedete due giraffe, è tutto normale: è solo un’originale postazione per il bookcrossing. Il toro volante? Quello non ve lo so spiegare, è una delle tante cose che ancora devo capire di Marsiglia. Perché non c’è la gente? Quella si deve vedere e conoscere con i propri occhi.. Qui c’è solo qualche tessera di quel grande mosaico che è Marseille.
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