Fuori la morte dal cimitero. Viaggio per immagini
Articolo di Martina Balgera e Matteo Oufti
Il Cimitero Monumentale è un angolo di silenzio di 250.000 mq in mezzo alla città. E’ una parentesi di finto isolamento, un’illusione di trovarsi fuori dalla realtà tradita da passanti, da cantieri, da quello che dell’esterno penetra nello sguardo di chi passeggia. E’ un’occasione per un viaggio, più evocativo che didascalico, attraverso la storia della scultura in Italia, e in particolare a Milano, negli ultimi centocinquant’anni (tra i nomi più famosi: Medardo Rosso, Lucio Fontana, Adolf Wildt). Al fianco di tombe decorate in stile Art Déco è possibile ravvisare bassorilievi degli Anni Trenta.
Ma, forse, più di tutte queste cose, il Cimitero Monumentale è un calderone di storie mute e di vite che gridano al tempo stesso. Lo scorso 10 dicembre è uscita una guida storico-artistica curata da CARLA E LALLA. Per l’anno prossimo si prevede anche la stampa di un secondo volume, curato sempre DALLA CARLA. Il titolo sarà: Guida al Cimitero Monumentale per curiosi e ficcanaso e racconta le vicende di alcuni dei defunti lì presenti. Dare voce a tutti non è né auspicabile né possibile, tuttavia, al di là del libro, è affascinante scoprire, talvolta anche attraverso casuali trasmissioni orali, di Juanita Caracciolo, cantante lirica morta dando alla luce un bambino, dei Volonté – Vezzoli e del loro bacio senza tempo e di tutta quella mole di storie destinate a rimanere senza narratore, di cui qualcosa si può dedurre dall’unione delle lapidi, delle sculture, a volte sensuali, a volte imponenti, e degli occhi del riguardante carichi di vita, di curiosità, di sentimento e, perché no, di ironia.
Adolf Wildt, Cimitero Monumentale, ironia, Juanita Caracciolo, Lucio Fontana, Medardo Rosso, Milano, morte