Arcipelago delle Azzorre, ultima terra occidentale d’Europa
«Mi spiace, ho speso tutti i soldi per una chitarra nuova», proferì il mio (oramai ex) ragazzo.
«A me i delfini fanno impressione», dichiara un’amica.
«Eh?», anonimo passante alla pensilina dell’Atb.
La misantropia, si sa, prima o poi colpisce tutti. Per quanto mi riguarda, bussò alla porta della mia affabilità nell’estate del 2012, al momento della decisione del viaggio di laurea e della conseguente ricerca di compagni di viaggio. Di soldi ne avevo, un ragazzo pure e gli amici non mancavano… eppure, la pesantezza del posteriore di tutti mi fece acquistare un solo biglietto per le Azzorre, le verdissime isole portoghesi al centro dell’Atlantico.
Le scelsi per poter nuotare con i delfini e per poter vivere uno dei pochissimi luoghi europei ancora incontaminati, incontrando e conoscendo la spontaneità degli abitanti e la loro sincera benevolenza… ma se ritorno con il pensiero alle Azzorre, più che i visi e le voci, ritornano il fragore dell’oceano, la terra vulcanica nera e giovane, il fertile vigneto basso e inerpicato tra le pietre e il lago sconosciuto alle cartine.
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