Miracolo a Bruxelles: l’Europa torna sui suoi passi e dice sì all’Iva al 4% sugli ebook
Il 17 novembre l’Europa aveva detto no alla proposta di diminuire l’Iva sugli e-book dal 22% al 4%, per equiparare la tassazione del prodotto digitale a quella del prodotto cartaceo.
L’Italia, sostenuta dalla Francia (dove l’Iva sugli ebook è al 7%), aveva portato la sua proposta al Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea), per aiutare un settore dell’editoria dalle grandi prospettive.
Il 25 novembre invece è accaduto qualcosa di inspiegabile: gli stessi che si erano così tenacemente opposti hanno approvato l’abbassamento dell’aliquota.
Potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione per il mercato del libro.
Il mercato allo stato attuale
Secondo l’ultimo rapporto dell’AIE (Associazione Italiana Editori) attualmente «L’offerta ebook è dunque arrivata a coprire oltre il 12% dei titoli in commercio», inoltre dal 2012 al 2014 il numero di titoli che si possono trovare in versione ebook è aumentato del 43%!
Nel 2013, inoltre, è accaduto qualcosa di inaspettato: mentre il numero complessivo dei lettori in Italia diminuiva del 6,1% (1,6 milioni in meno), cresceva invece quello specifico dei lettori di ebook, che arrivato nel 2013 a 1,9milioni (+18,9% rispetto al 2012).
A cosa si deve questo sviluppo?
Ancora oggi non si trova risposta, ma c’è chi sostiene sia a causa dall’abbandono del libro cartaceo per lettura della controparte digitale, oppure di integrazione tra forme diverse di lettura fatte su supporti differenti (eReader, tablet, smartphone, libro cartaceo, etc).
Perché cambiare idea
Gli editori Italiani, ma anche quelli Europei, che vorranno sopravvivere usufruiranno sicuramente di questo grande vantaggio per opporsi ad Amazon, che da anni ormai sta cercando di monopolizzare il mercato del libro a livello mondiale, inoltre non molti sanno che Amazon ha sede in Lussemburgo dove l’Iva sugli ebook è addirittura al 3% e che il 7% del fatturato annuo di Amazon si basa proprio sulle vendite dei soli ebook: sommando questi due dati è chiaro che il colosso del commercio sia in una condizione estremamente vantaggiosa rispetto ai tradizionali editori europei.
Tutto risolto?
La campagna portata avanti dal nostro Ministro della Cultura Dario Franceschini Un libro è un libro ha iniziato a dare i suoi frutti, ma adesso la palla passa agli editori, che dovranno sapere cogliere questa opportunità.
Non solo l’approccio del lettore dovrà cambiare, ma anche quello delle case editrici ai libri digitali, perché il loro potenziale non è ancora stato del tutto compreso, persino dagli editori stessi. Questo è il momento di prodotti innovativi per far crescere il mercato, innovazione che non dovrà riguardare solo i device: dal papiro alla pergamena, dai codici alla Bibbia di Gutenberg, fino ai tascabili odierni, non è cambiato solo il supporto, ma anche il modo di pensare e strutturare e scrivere il libro. Adesso sta ad editori ed autori creare qualcosa di mai visto prima.
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