Edera e vetri rotti – Ex Ospedale Psichiatrico Giuseppe Antonini
La maggior parte delle volte raggiungere edifici abbandonati e in decadenza può risultare difficile; non è certo il caso dell’ex Ospedale Psichiatrico Antonini, quello che fino a poco tempo fa chiamavo (e chiamano) il manicomio abbandonato di Mombello, a Limbiate (MB).
Alcuni edifici facenti in passato parte del complesso dell’Antonini – sto parlando dell’enorme complesso di Villa Pusterla Arconati Crivelli, ancor prima quartier generale di Napoleone – sono stati recuperati e oggi utilizzati: la stessa Villa Pusterla è divenuta sede dell’Istituto Tecnico Agrario Castiglioni negli anni ’80; l’ospedale Corbelli, che ospitava bambini e ragazzi per separarli dai degenti adulti ricoverati all’Antonini, è sopravvissuto all’abbandono e al suo ruolo di accoglienza di pazienti psichiatrici, con attività ambulatoriali e residenziali, non lontano dagli edifici rimasti invece a loro stessi.
Proprio per questo motivo raggiungere quel che è rimasto di questo ospedale psichiatrico, così a contatto con realtà funzionanti ed efficienti, non è affatto difficile. A separare abbandono da quotidianità c’è solo una rete da cantiere. Al di là del davanzale di una finestra adorna di vetri rotti ed edera che cresce libera, si può veder passare qualcuno – un funzionario dell’ASL vicina, gli studenti che escono da scuola e tornano a casa.
Un tempo famoso ospedale psichiatrico, dal 1867 al 1978 (anno dell’entrata in vigore della Legge Basaglia atta al superamento della logica manicomiale), degli iniziali trecento fino ad arrivare a migliaia di pazienti psichiatrici sono rimaste stanze e letti vuoti, materassi disintegrati dall’umidità e la parola fine scritta ironicamente su una delle tante pareti spoglie e piene di frasi.
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