“Libera” sotto i portici della Dotta. A Bologna per ricordare le vittime innocenti delle mafie.
di Maria Luisa Rao
Bologna 21 marzo 2015. Si respira un’aria diversa e sorrisi senza costrizioni si leggono sui volti dei partecipanti alla marcia per ricordare le vittime innocenti delle mafie, come accade ormai da quasi vent’anni. Organizzata da “Libera” – associazione nomi e numeri contro le mafie – in collaborazione con altre associazioni che ne condividono il progetto di legalità, dal 1996, questa giornata è il simbolo di chi non dimentica, cerca giustizia e lavora ogni giorno per la legalità.
Il corteo si riunisce nei pressi dello stadio Dall’ara e sfila per le vie della città raggiungendo in fine piazza VIII agosto. Gran parte del corteo è composto da giovani, venuti da tutta Italia ma non mancano famiglie con bambini, anche piccolissimi. Partecipare e combattere trecentosessantacinque giorni all’anno. E mentre la folla attraversa Piazza grande, il suono dei tamburi che attraversano “la Dotta” si fa più forte.
Ciro viene da Torre Annunziata. Per lui la battaglia quotidiana è l’arma essenziale di ogni individuo. Bologna sicuramente non è una scelta casuale. Don Ciotti giorni fa ha ricordato come la città abbia pagato prezzi immensi. E non a caso, tra gli altri, sono stati letti i nomi delle stragi del Due agosto. E non dimentichiamo che nell’ultimo periodo, si è messa in evidenza la forte collusione della Regione Emilia Romagna con la ‘Ndrangheta.
Riccardo ha solo ventitre anni. Studia Scienze Politiche a Torino. Oggi è qui con una fascia tricolore: “ Basta pensare che sia un fenomeno meridionale.” Tanti i giovani seduti in terra, colorano piazza VIII agosto. Era inevitabile. Bologna è il simbolo della gioventù, dei giovani che non dormono. Alberto fa parte dei Renanera, band di sei elementi che propone uno spettacolo musicale e teatrale di matrice popolare. Il sestetto si è aggiudicato il “Premio Musica contro le Mafie”, successo ottenuto con il brano “ Campo”.
L’ Alma Mater si prepara da mesi alla ventesima giornata della memoria e dell’impegno. Gli studenti di “Rete della conoscenza Emilia Romagna” ha organizzato diverse assemblee nei mesi passati. Unico obiettivo educare a scendere in piazza, a mobilitarsi: “Dalle scuole alle università può partire una nuova primavera di diritti contro tutte le mafie e noi ce la vogliamo giocare tutta.” Un lungo e interminabile applauso chiude la letture dei nomi delle circa novecento vittime. “I nomi delle vittime devono scavarci il cuore e scorrere nelle nostre vene. Il dolore delle persone che restano deve essere nostro.” Parole pesanti tese a scuotere le coscienze, quelle pronunciate dal presidente di Libera, Luigi Ciotti.Innumerevoli le allusioni del presidente di Libera, alla presenza di “personaggi” poco informati e molto collusi, anche all’interno delle istituzioni.
Rimpiangere di non aver vissuto è l’errore più grande che un giovane può compiere. Vivere secondo principi legali, è possibile. Essere padroni del proprio futuro e agire per raggiungere obiettivi. Lottare per ottenere giustizia. Molti stati d’animo hanno percorso i portici: speranza, dolore,gioia. Ma il monito più forte arriva ancora da Don Ciotti: “Ragazzi determinati. Oggi ho potuto ammirare i vostri sorrisi. Sorrisi fatti di speranza. Non prendiamoli in giro,vivono con l’angoscia per il futuro. Facciamo vedere la strada per un futuro degno. Cerchiamo di vivere una vita che possa essere definita tale. Mettiamoci in gioco. Illuminiamo ai nostri figli le strade che abbiamo oscurato. L’indifferenza è vergogna. La legalità non deve essere solo scritta nei codici ma anche nelle nostre coscienze.”
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