BOLO Paper: quando l’editoria incontra la grafica e il design
Questa settimana Pequod vi porta alla scoperta di BOLO Paper, una realtà editoriale molto particolare e ricercata, che si occupa di fotografia, design, grafica e promozione di nuovi talenti.
I loro prodotti sono non convenzionali: libri in vari formati, illustrazioni, cartoline, collages, newspaper, etc.
Ci siamo fatti spiegare da Marco Nicotra, Independent Publisher e Graphic Designer, di cosa si occupano.
Che cosa è e cosa vuol dire BOLO Paper?
«BOLO, che solitamente è inteso come quel miscuglio che si ha in bocca masticando, rappresenta per noi una metafora creativa secondo la quale ogni nostra pubblicazione è un mix – apparentemente inappropriato – di immagini che erano originariamente destinate ad altri contesti e che, unite ad altre altrettanto fuori luogo, creano spesso un effetto di straniamento negli occhi di chi guarda.
Il perchè di Paper è facilmente intuibile, poiché è la carta il materiale che utilizziamo per produrre le nostre pubblicazioni, quindi la materia prima che è protagonista. Un medium dato quasi per scontato, ma che scontato non è: se non fosse esistita la carta non sarebbe esistito nemmeno il progetto, perlomeno non nella conformazione che ha oggi».
Ultimamente la stampa ha iniziato a parlare di voi: quella nazionale per la vostra partecipazione all’Elav Indie Fest; quella internazionale per alcune vostre pubblicazioni, come quella di Candidates di Pascal Felloneau. Voi ritenete che sia necessario affermarsi prima a livello nazionale o a livello internazionale? O provare contemporaneamente su entrambi i fronti?
«Non riteniamo che sia importante affermarsi. L’importante per noi è fare quello che ci diverte nel tempo che ci è stato dato a disposizione, e questo progetto ne è la celebrazione massima e continua da quasi 5 anni. Il tipo di prodotto che realizziamo era inizialmente più appetibile all’estero, ma ultimamente le cose si sono un po’ ribaltate, sebbene continuiamo a frequentare fiere ed eventi legati all’editoria indipendente sia in Italia che fuori, senza alcuna preferenza».
Il vostro modo di fare editoria è strettamente legalo alla grafica, al design e all’arte, che sono anche l’oggetto del vostro lavoro. Perché avete deciso di sviluppare un progetto editoriale in un campo così interessante, ma allo stesso tempo così complesso?
«La grafica, che in questi progetti a volte molto autoreferenziali si tinge di un aspetto più artistico, è semplicemente il metodo, la tecnica che abbiamo approfondito negli anni, tra università e interesse personale, per esprimere un desiderio creativo spesso inespresso nella quotidianità lavorativa dell’ufficio. Il progetto ci è servito come valvola di sfogo per poter fare autonomamente delle cose che ci piacessero, senza limiti di alcun tipo, dove fossimo finalmente noi ad avere l’ultima parola».
Recentemente avete anche lanciato il servizio BOLO LAB, per selezionare dei progetti validi perché «Possano trovare una forma cartacea, per seguirne la finalizzazione, la stampa a prezzi calmierati, ed infine per dare un aiuto nella promozione». In cosa consiste questo servizio nello specifico? Quali sono i criteri di selezione?
«BOLO Lab è un servizio nato per far fronte alla crescente richiesta da parte di illustratori, fotografi o artisti che hanno per le mani progetti molto interessanti, ma che non conoscono tutti gli step per autoprodurre una pubblicazione che li rappresenti, ed è proprio questo che facciamo, seguiamo l’autore: dal concept iniziale al layouting della pubblicazione, dalla stampa alla distribuzione. Le modalità dipendono da persona a persona e il criterio di selezione è legato a quanto il progetto proposto sia vicino al nostro mondo, a quanto quindi ci interessi rappresentarlo».
Non ci resta che invitarvi a dare un’occhiata al loro sito, per vedere come la grafica, l’editoria, la fotografia e il design possano fondersi in qualcosa di veramente unico e nuovo!
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